Una delle cose che indubbiamente amo fare in estate è ritagliarmi un po’ di tempo per guardare i film che nel corso dell’anno non ho avuto tempo o modo di vedere… eco perché ho intenzione di aprire una nuova rubrica estiva la “Summer movie” dove parlare appunto dei film visti in questo periodo…
Ho deciso di iniziare la serie da con un film che avevo intenzione di vedere da un bel po’, ma che una volta per un motivo e una volta per l’altro non sono mai riuscito a fare: Into the Wild - Nelle Terre Selvagge (2007).
Il film, che vede la regia di sean Penn, è tratto dall’omonimo romanzo di Jon Krakauer che narra la vera storia di Christopher McCandless che, subito dopo aver conseguito la laurea a soli 23 anni, lascia la famiglia e si dedica ad un viaggio attraverso tutti gli Stati Uniti che lo porterà, attraversando scenari meravigliosi e conoscendo persone assolutamente diversissime fra loro, ad arrivare fino in Alaska.
Ho trovato questo film stupendo sotto molti punti di vista: poetico, commovente e coinvolgente; in più si rivela essere non solo la cronaca di un mero viaggio, ma soprattutto la storia di una intima e profonda crescita personale oltre che ampliare quello che può essere il concetto tradizionale di libertà.
La regia di Penn, anche se con qualche piccolo calo di tanto in tanto, è decisamente efficace e mi ha coinvolto fino alla fine. Cosa poi da non sottovalutare è anche l’attore protagonista, Emile Hirsch, che se pur giovanissimo da prova di essere un attore di indubbio talento del quale, sono certo, sentiremo parlare anche in futuro.
Vi lascio la trama tratta da Wikipedia e il trailer italiano del film:
Il film racconta la storia vera di Christopher McCandless, un giovane benestante che, subito dopo la laurea in scienze sociali all'Università Emory nel 1990, dona i suoi risparmi all'Oxfam e abbandona amici e famiglia per sfuggire ad una società consumista e capitalista in cui non riesce più a vivere. La sua inquietudine, in parte dovuta al pessimo rapporto con la famiglia e in parte alle letture di autori anticonformisti come Thoreau e London, lo porta a viaggiare per due anni negli Stati Uniti e nel Messico del nord, con lo pseudonimo Alexander Supertramp.
Durante il suo lungo viaggio verso l'Alaska incontrerà sulla sua strada diversi personaggi: una coppia hippie (di nome Jan e Bob Burres), Wayne Westerberg, un giovane trebbiatore del South Dakota, una giovane cantautrice hippie ed un anziano veterano chiuso nei suoi ricordi, a cui cambierà la vita con il suo messaggio di libertà e amore fraterno e dai quali riceverà la formazione necessaria per affrontare le immense terre dell'Alaska. Qui trova la natura selvaggia ed incontaminata che, con il passare del tempo, gli fa comprendere che la felicità non è nelle cose materiali che circondano l'uomo o nelle esperienze intese come eventi indipendenti e fini a sé stessi, ma nella piena condivisione e nell'incontro incondizionato con l'altro.
A conferma di questo Christopher, poco tempo prima di morire, scriverà su uno dei libri che era solito leggere "Happiness only real when shared": la felicità è autentica solo se condivisa. Morirà il 18 agosto 1992 di stenti proprio in Alaska: le cause della morte sono tutt'ora incerte, ma è probabile che essa sia dovuta ad un'intossicazione alimentare dovuta ad alcuni semi velenosi che lui avrebbe ingerito, come mostrato nel film. Prima di morire troverà nel suo cuore il perdono per i suoi genitori e riconoscerà la sua vera identità, dopo aver toccato con mano la libertà più estrema.
Vi lascio con una citazione dal film:
"C'è tanta gente infelice che tuttavia non prende l'iniziativa di cambiare la propria situazione perché è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo, dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà per l'animo avventuroso di un uomo non esiste nulla di più devastante di un futuro certo. Il vero nucleo dello spirito vitale di una persona è la passione per l'avventura. La gioia di vivere deriva dall'incontro con nuove esperienze, e quindi non esiste gioia più grande dell'avere un orizzonte in costante cambiamento, del trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo e diverso...
... Non dobbiamo che trovare il coraggio di rivoltarci contro lo stile di vita abituale e buttarci in un'esistenza non convenzionale...."
Beh io ho visto questo film un bel pò di tempo fa. Mi è piaciuto molto per quanto riguarda la poetica e per i chiari riferimenti alla beat generation. Peccato che il fatto di prendere e mollare tutto quanto non sia ben vista nella società di oggi.
RispondiEliminaIl fatto è RANO che tutto ciò che non sia conformismo ed un cieco adattarsi alle regole prestabilite non viene mai visto di buon occhio dalla società...
RispondiEliminaDi fondo credo che non esista un individuo che non ha mai desiderato di abbandonare tutto e di andarsene via almeno una volta nella vita... certo ovviamente non in maniera così estrema come decide di fare il protagonista ovvio...
Buona domenica majilin, sono andato a ritroso per scoprirti all'isola di dino e che comunqui avevo intuito avevi visitato....ho visto solomon kane. L'ho trovao abbastanza spettacolare ma ......non l'ho trovato niente di che cos' come pandorum (anticipazione) ma nella diversita dell'umanità i gusti sono gusti e non è detto che a te non piaccia. L'uomo rago non mi spiacerà vederlo anche se non fosse bello e sono felice che si cominci ad avere una considerazione, visione di normalità, deel mondo gay. Il film into ythe wild mi spiace ma non mi ispira (ne titolo e ne locandina) ma faccio tesoro di quanto dici senza lasciarmi condizionare dalle mie sensazioni spesso superficiali. Grazie per la tua presenza. Baci Varx
RispondiEliminaInto the wild l'ho visto qualche mese fa (ho il DVD). Posso metterlo tra i miei film preferiti. Mi era piaciuto molto: sia come ambientazione (l'Alaska è da tempo nella lista dei luoghi che ho intenzione di visitare) che per la storia (anche se un po' estrema).
RispondiEliminaHai ragione, Majin, chi non ha pensato, almeno una volta, di lasciare tutto e vivere nella più totale libertà, a contatto con la natura e lontano dalle convenzioni sociali, fare nuove esperienze e conoscere mondi e persone diverse tra loro? Poterlo fare sarebbe bellissimo ma nella società odierna (e nei tempi che stiamo vivendo) è molto rischioso (aggiungerei anche pericoloso) e si sa, tra il dire e il fare.....
Ciao e buona domenica!!!!
Ho tanto amato questo film! Lo vidi appena uscito al cinema, comprai il libro e comprai il dvd. Tutto mi piace, dalla "ricerca di senso", alle ambientazioni, dalle musiche ai personaggi minori. Un'opera magistrale.
RispondiEliminaAh... vi è mai venuto in mente che il protagonista potesse essere gay?
questo film è indubbiamente uno dei miei preferiti.
RispondiEliminaRano dice è difficile prender e mollare tutto.
a volte si può anche solo prender e mollare qualcosa che non ci soddisfa senza esser tanto drastici da mollare tutto.Poi s'arriva a mollare tutto spesso perchè non s'è mollato qualcosa prima.Ho voglia di legger il libro da molto tempo,devo farlo.
Il finale mi ha messo molta tristezza,lo immaginavo molto diverso.
E si Dino sono stato nuovamente alla tua splendida isola, stavolta non di corsa come l’ultima per guardarla da lontano, ma per farci il bagno ed anche gironzolarci intorno in barca… davvero bellissima :)
RispondiEliminaDi Pandorum ho visto il trailer proprio l’altro giorno al cinema e ha incuriosito molto i miei amici lasciando però me un po’ dubbioso e da quanto scrivi mi sa che non avevo poi tutti i torti…
Per quanto riguarda poi l’Uomo Ragno devo ammettere di avere una vera passione per quel personaggio che mi trascino dietro fin da quando ero ragazzino, quindi forse le mie opinioni non sono sempre oggettive a riguardo… ma a me piace davvero tantissimo…
PS è sempre un piacere leggerti su queste pagine, ciao, un bacione :)
In effetti MUPPY questo è un film straordinario sotto molteplici punti di vista e non si può non apprezzarlo anche se il genere non piace, ma ovviamente non è il tuo caso visto che come me anche tu ami i “film di viaggio” :)
RispondiEliminaCerto… chi non ci ha pensato almeno una volta… magari non in maniera così estrema e con qualche comfort in più, però quello di essere liberi penso sia un desiderio intrinseco dell’essere umano…
Ciao, e a presto :)
Caro BIMBOVERDE mi sa che accetterò molto volentieri il consiglio... in fondo certe dimensioni interiori sono molto intime ed in questi casi la pagina scritta vi si confà cerdamente dippiù...
RispondiEliminaCiao (IN)CONSAPEVOLE… vedo che sei tornato dalle tue vacanze :)
RispondiEliminaSei il secondo che mi parla del libro in senso positivo e la mia curiosità cresce, mi sa che in questi giorni lo prendo, sarà un ottima lettura per questi giorni :)
PS sai all’inizio ci avevo pensato, ma poi ho quasi subito messo da parte l’idea anche perché in questo caso la sessualità del protagonista è quantomeno irrilevante ai fini della storia…
Ciao FRANCESCA C è un piacere conoscerti… sono sempre contento quando qualcuno di nuovo passa da queste parti :)
RispondiEliminaSai hai colto perfettamente quello che ho provato io per quanto riguarda il finale… per tutto il film ho immaginato in ritorno a casa del protagonista ed il riprendere dei rapporti con i genitori alla luce di quanto imparato dal viaggio… tutto mi sarei aspettato, ma non quel finale. Però poi ho pensato che essendo tratto da una storia vere riportare il vero finale era l’unica cosa possibile da fare…
PS ho intenzione anch’io di leggere il libro a breve, magari fammi sapere che te ne è sembrato quando lo leggi :)
E' vero, la sessualità del protagonista è irrilevante ai fini della storia. Ma ho pensato a quella nelle immagini di diniego nei confronti della ragazza nell'accampamento.
RispondiEliminaSon tornato dalle vacanze ma per poco... tra qualche giorno riparto e dopo i monti... IL MARE!
Beh in effetti non ne approfitta questo è verto, tuttavia non si può negare che lei esercitasse un certo fascino su di lui...
RispondiEliminaAllora adesso mare... divertiti mi raccomando e titorna bello abbronzato :p