mercoledì 16 novembre 2011

Il passar del tempo...


Ieri mio padre si è svegliato con la voglia di rivedere la casa in cui è cresciuto e mi ha chiesto di accompagnalo a fare un giro per il suo vecchio quartiere… tante cose sono cambiate e nella strada in cui è cresciuto (papà adesso ha 87 anni) ben poco è rimasto com’era.

Delle veccie case arroccate l’una sull’altra in cui lui ha vissuto non è rimasto nulla, del dedalo di scale che si avvolgevano le une sulle altre non c’era più traccia. Tutto è stato abbattuto e al suo posto sorgono solo enormi palazzoni in cemento armato, senza aria e senza sole… solo qui e là è rimasto ancora qualche androne che resiste da quasi cent’anni o qualche vecchia bottega passata di padre in figlio, per il resto non è rimasto nulla e della vecchia strada tranne che qualche ricordo sfumato nella memoria di mio padre… che indicava e descriveva i vari posti come se fossero ancora lì: il carbonaio, il forno, il casanduoglio (che poi sarebbe il salumiere), la merceria… ma adesso nulla solo casermoni o vecchie serrande chiuse e arrugginite…



6 commenti:

  1. sai, mio nonno non si rassegnò mai alla perdita della sua casa, s'immalinconì e morì poco dopo. i posti in cui si ha abitato a lungo diventano profondamente parte di noi stessi ed è durissimo rassegnarsi alla loro perdita.

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  2. Questo è verissimo GUCHI, nei posti in cui si vive per molto tempo si accumulano ricordi come polvere sui mobili che nessuno toglie... ogni cosa mantiene un alone di memoria tutt'intorno e allontanarcisi vuol dire perdere anche un pò di quei ricordi...

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  3. E si BIMBO, ma per fortuna questo è un trend che sta cambiando ed oggi nei vecchi quartieri storici il comune non da più l'autorizzazione alla demolizione, ma solo al restauro dgli immomili che già esistono...
    PS e si piace anche a me: mi amamma mi aspiefato che viene fuori dall'uniono di casa e uoglio (olio) :)

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  4. Bastian contrario dice:e la gente(intonazione Tina Pica)dove la mettiamo a dormire? Facciamo dei bei musei per chi se lo può permettere e allarghiamo a dismisura le periferie,tanto i radical chic non vanno lì.Siamo settemiliardi.Luigi43

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  5. È bello il desiderio di rispolverare le proprie radici. Che poi alla fine uno si accorge che i ricordi sono sempre là, anche se abbattono le case in cui vivevi. A me è piaciuto molto il fatto che l'hai accompagnato, perché condividere i ricordi è sempre emozionante.

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  6. Dev'essere una cosa di un impatto inaudito. Insomma io ogni tanto mi stupisco dei cambiamenti che ha fatto in 10 anni il paese dove vivo... non immagino cosa sia emotivamente per tuo padre.
    Anche per te dev'esser stato strano, vero?

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