Il nibbio, durante il primo periodo della sua esistenza, aveva posseduto una voce, certo non bella, ma comunque acuta e decisa. Egli, però, era sempre stato nutrito da una incontenibile invidia di tutto e di tutti. Sapeva di essere imparentato con l'aquila, ma questo, invece di costituire un vanto, non faceva altro che alimentare la sua gelosia: capiva di essere inferiore e si rodeva dalla rabbia per questo. Invidiava gli uccelli variopinti come il pappagallo e il pavone, lodati e vezzeggiati da tutti. Inoltre, si mostrava sprezzante nei riguardi dell'usignolo, dicendo tra sé:
"Sì, ha una bella vocetta ma é troppo delicata e romantica! Roba da donnicciole! Se devo cercare di migliorare la mia voce certamente non prenderò come esempio questo stupido uccello. Io voglio una voce forte, che si imponga sulle altre!"
Era un bel giorno di primavera. Il nibbio se ne stava tranquillamente appollaiato sopra un ramo di faggio, riparato dalle fresche fronde della pianta. Inaspettato, giunse un cavallo accaldato che, cercando un po' di refrigerio, andò a riposarsi all'ombra dell'albero.
Sdraiandosi con l'intenzione di fare un sonnellino, l'equino, inavvertitamente si punse con un cardo spinoso e, dal dolore, lanciò un lungo e acutissimo nitrito.
"Oh, che meraviglia!" Esclamò il nibbio con entusiasmo. Questa é la voce che andrebbe bene per me: acuta, imponente e inconfondibile!"
Il nibbio cominciò da quel mattino, ad esercitarsi nell'imitazione di quel verso meraviglioso. Provò e riprovò scorticandosi la gola, ma inutilmente. Quando, dopo molti tentativi senza successo, si rassegnò a tornare alla sua voce originale, ebbe una brutta sorpresa: gli era sparita a furia di sforzarla! Cosi dovette accontentarsi di emettere un suono insignificante e rauco per tutta la vita!
Chi, mosso da invidia, cerca di imitare ciò che è al di fuori della sua natura, perde anche le proprie doti originali.
sì, l'invidia è una gran brutta bestia, mi considero fortunata perchè nella mia vita mi è capitato di provarne al massimo qualche breve fitta, ma mi è subito passata. non so come fanno certe persone che invece sull'invidia basano la loro intera esistenza e finiscono invece per non viverla davvero, concentrate come sono sui presupposti sbagliati.
RispondiEliminaSai CAROLINA io credo che l'invidia nasca da una profonda insoddisfazione... tanta gente non si rende nemmeno conto del valore di quello che ha e finisce per invidiare gli altri senza però accogersene di quello che così si perde...
RispondiEliminaPD non potevo giurarci, ma ne ero certo... non sei tipo da invidia ti... e questa è una cosa stupenda :)
Non la conoscevo questa favola. Oltre all'invidia mi fa riflettere anche sullo "snaturarsi" per poter apparire e farsi notare. La paura di "non esistere per gli altri" fa commettere molti errori.
RispondiEliminaMolto bella!
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