martedì 24 gennaio 2012
Dopo Megaupload cosa ci aspetta?
Ormai penso sappiate un po’ tutti della chiusura di Megaupload, Megavideo and family da parte del dipartimento di giustizia americano… infatti ormai da una settimana cercando di accedere a questi link compare un cartello dell’FBI che avvisa della chiusura forzata degli stessi.
La motivazione di questo provvedimento è ovvia: nel marasma di materiali che questi siti mettono a libera disposizione degli utenti c’è molto materiale protetto da copyright e quindi la sua diffusione in questa modalità è illegale in quanto toglie profitto ai legittimi titolari.
La cosa ha scosso non poco gli utilizzatori di sharing (lo scaricamento da internet di film, serie tv, musica, programmi, ecc.) in tutto il mondo ed in Italia compreso dove ormai si è scatenata una sorta di corsa frenetica per accaparrarsi il materiale (film sopratutto) rimasto nei siti ancora attivi e funzionati… infatti molti dei siti che non sono stati ancora chiusi (Megaupload e famiglia sono i più diffusi fra quelli che l’FBI ha chiuso, ma non gli unici) stanno consentendo la possibilità di accedere ai file solo agli utenti che li hanno caricato, impedendone così la condivisione e parandosi il sedere da eventuali azioni legali che il governo statunitense potrebbe adottare anche contro di loro…
Però se è vero che da una parte molti utenti hanno utilizzato questo sistema per diffondere materiale protetto c’è anche da considerare un altro aspetto fondamentale della questione: Affinché un film (o anche un altro “prodotto” intellettuale) venga diffuso nei canali “ufficiali” deve necessariamente rientrare all'interno di un meccanismo di distribuzione che, se non è quello cinematografico è, quantomeno, quello dell'homvideo; purtroppo da questo meccanismo vengono tenuti fuori molti film interessanti ritenuti di nicchia, cioè lontani dei gusti del grande pubblico e che per questo possono essere goduti solo attraverso questo sistema di sharing… chiudendo questi siti, o limitandone fortemente la possibilità di utilizzarli si lede anche la possibilità di diffondere questo materiale che non è protetto da copyright in quanto non diffuso e che invece rappresenta un patrimonio culturale di inestimabile valore…
La diffusione della cultura non può essere relegata solo a questioni di mero mercato, deve essere libera e la chiusura di questi siti limita fortemente questa liberà!
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quello che dici è giustissimo. come stavamo notando qualche giorno fa noi "giapponesofili", moltissimo del materiale di musica, anime, film e sceneggiati ci sarebbe del tutto sconosciuto se non fosse per il file sharing, visto che poco viene distribuito nei paesi di lingua anglosassone e quasi nulla qui in Italia. d'altro canto, notavamo anche che proprio perchè abbiamo conosciuto certe cose grazie al file sharing, poi magari ce le siamo comprate legalmente, cosa che non avremmo potuto fare se le avessimo ignorate.
RispondiEliminaUna notazione giustissima questa che fai GUCHI che è verissima anche per me, la maggior parte dei manga e degli anime che possiedo li ho conosciuti in questo modo e successivamente poi li ho anche acquistati attraverso i canali "regolari"... senza lo sharing non li avrei mai conosciuti e quindi mai comprati, ma ciò che è peggio non avrei mai potuto godere di tutto quel materiale che qui da noi non è mai arrivato...
EliminaLa libertà, però, non è assoluta ed ha fisiologicamente bisogno di paletti: in particolare, ci sono diritti di autore che, se violati, portano a giuste ritorsioni legali.
RispondiEliminaPenso che la chiusura totale di queste piattaforme sia ingiusta e del tutto esagerata, perché ci sono film non doppiati in italiano (quindi, si è legalmente autorizzati a scaricarli e diffonderli) che non potranno più essere visionati. Di certo, bastava solo fare una selezione dei file "caricabili" o, tutt'al più, mettere qualche norma più restrittiva.
In ogni caso, come ho scritto sul blog di inWonderChat, penso che ci sia anche un problema più "pratico", perché molti ragazzi, tra cui io (inutile nascondersi), non hanno la possibilità economica di spendere (almeno) 15-20 euro per un film o un disco, sicché la pirateria diventa un obbligo, più che un'opzione e, fintanto che i prezzi resteranno a quel livello, il fenomeno non sarà arginato.
Questi sono diritti contrapposti, ma ambedue validi, perchè se da una parte chi produce un opera intellettuale ha il diritto di ricavarne un utile, è altrettanto vero che non è corretto ecludere chi non ha i mezzi economici per permettersele di poterne usufruire... il vero problema è che qui da noi le opere intellettuali (che siano libri, film o musica) sono considerate beni di lusso e tassate come tali... purtroppo non si rendono conto che la cultura non è un lusso!
EliminaPS hai ragionissimaa nel dire che la chiusura indiscriminata è stata un'idea veramente poco intelligente, personalmente proprio grazie a queste piattaforme ho scovato e apprezzato film che qui non arriveranno mai e che quindi sono esenti da copyright...
con la testa dico che è giusto tutelare il più possibile il diritto d'autore facendo poi di mestiere cose creative, ancor di più...e anche per quei prodotti di nicchia, se fossero a pagamento riuscirebbero quantomeno a coprire le spese di produzione, però com'era bello vedersi le vecchie serie tv e film a tutto spiano!!!
RispondiEliminaIL MONDO NON FINIRA' PERCHE' HANNO CHIUSO MEGAVIDEO, FINIRA' QUANDO CHIUDERANNO YOUPORN! (CIT.)
hahahahahaha questa si che è bella, ma mi sa che youporn non lo chiuderanno mai sai com'è a tutto c'è un limite :p
EliminaIl problema GUY è che molto di questo materiale di nicchia viene messo a disposizione da utenti che si occupano personalmente di tradurli e sottotitolarli per poi mettere il loro lavoro a disposizione di tutti... far pagare questo materiale lo troverei sinceramente ingiusto e immotivato...
RispondiEliminaMajin la penso come te nel rispondere a Guy.. personalmente mi sembrerebbe assurdo dare un prezzo a un'opera sottotitolata. Se uno fa questo processo è perché crede in questo o quel prodotto e proprio per questo l'hanno messo a servizio degli altri, visto che diversamente non si conoscerebbe... Cmq se i prezzi, le censure e molte altre cose ritenenti la cultura, si immedesimassero nei panni dei consumatori, forse le cose sarebbero diversi
RispondiEliminaLo so ma non credo che importi molto a quelli che hanno chiuso i siti, alla fine tutto viene messo assieme e si pensa sempre e solo ai soldi. Purtroppo.
RispondiEliminaPurtroppo è così, si fa di tutta un'erba un fascio e si priva così la gente di poter usufruire leggittimamente di materiale altrimenti introvabile...
Eliminacredo che sarebbe meglio regolamentare il file sharing che limitarsi a chiuderlo e basta!
RispondiEliminaEcco Amoon magari lo facessero, solo che per loro è più comodo così e come al solito anzicchè intraprendere la via più giusta intraprendono quella più comoda...
EliminaIl problema Francesco è proprio che chi si occupa di queste cose totalmente privo della capacità di immedsimazione nelle esigenze altrui...
RispondiEliminaL'unica soluzione almeno secondo me sarebbe quello di creare un servizio di sharing dedicato esclusivamente al materiale senza copyright grazie al quale si potrebbe dare visibilatà a molte opere (altrimenti completamente sconosciute) ed in piùsi darebbe la possibilità a molti autori di potersi far conoscere...