giovedì 26 gennaio 2012

27 gennaio, giornata della memoria... per tutti


È dal 2000 che per decreto parlamentare il 27 gennaio si celebra la giornata della memoria in ricordo delle vittime dell’Olocausto, una tragedia indelebile che non va mai dimenticata, specie ai giorni d’oggi…

Forse anche per colpa di un istruzione scolastica che fino a non troppo tempo fa era piuttosto carente su certi argomenti, in molti credono erroneamente che questo evento coinvolse esclusivamente gli ebrei, ignorando invece che moltissime furono le categorie di perseguitati in quel tragico periodo storico.
Gli ebrei furono il gruppo etnico più gravemente devastato da questo evento (si ricorda la morte di milioni di ebrei), ma non l’unico in quanto questo dramma coinvolse anche Zingari, credenti di varie religioni, atei, oppositori politici, portatori di handicap fisici e mentali, prostitute ed omosessuali ognuno dei quali era identificato con un simbolo da portare sugli abiti, che se per gli ebrei era la Stella di Davide, per gli omosessuali era rappresentato da un triangolo rosa.
Gli omosessuali erano considerati soggetti pericolosi per il fatto che uscivano da questo schema: erano giudicati degli irriducibili individualisti, che rifiutavano di sottomettere il proprio io alle superiori esigenze della comunità popolare. L’omosessualità era c
onsiderata un reato da una legge prussiana del 1871, che i nazisti si limitarono a interpretare in senso restrittivo e ad appesantire. Negli anni 1936 e 1937, furono internati, rispettivamente, 4000 e 8000 soggetti. Tra il 1937 e il 1939, vennero comminate circa 50.000 condanne (dati tratti dal sito della Regione EmiliaRomagna).

Non dimentichiamo nessuno. Tutti hanno sofferto allo stesso modo, non priviamo nessuno del diritto ad essere ricordato!

Lo scorso anno in occasione di questo evento acquistai uno splendido documentario intitolato Paragraph 175 pubblicato nella collana “queer” della Dolmen, che tratta per l'appunto della deportazione degli omosessuali nei campi di concentramento e che mi sento personalmente di consigliare a chiunque.
Come si può leggere del retro del DVD “Paragraph 175 racconta le storie personali di alcuni omosessuali perseguitati durante il nazismo. Le loro testimonianze, unite ad alcune preziose immagini di repertorio, raccontano con toni drammatici una delle pagine più buie della storia del nostro secolo. Queste vicende sono la testimonianza di come questi uomini siano riusciti a ritrovare la forza di vivere e di come il sapore amaro della memoria non sia riuscito a scalfire il loro orgoglio”.


Per chi fosse interessato su Youtube è possibile reperire il filmato in versione integrale Qui

18 commenti:

  1. ottimo suggerimento, vedrò sicuramente questo documentario. sono ormai 3 anni che chiedo a mio figlio minore se a scuola hanno parlato di questa ricorrenza, risposta: no. questo per dire quanto stiamo messi bene... meno male che alle superiori sembrano messi meglio, almeno la ricorrenza la ricordano, anche se mi chiedo quanto approfondiscono...

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    1. Purtroppo Guchi credo che gli approfondimenti a riguardo siano davvero scarsi e più legati alla buona volontà di certi insegnanti che non a programmi ben definiti. Personalmente ho imparato molto più di questa tragedia attraverso film, documentari e materiale vario reperito su riviste ed in internet che non in tutti gli anni di scuola.
      Oggi addirittura si sentono voci che negano l’esistenza stessa dell’Olocauso o lo minimizzano alla stregua di “effetti collaterali” della guerra… si tratta invece di una delle pagine di storia più orrenda che l’umanità abbia mai affrontato, ricordarla non è solo un dovere verso le vittime, ma anche un monito per noi stessi per non incappare negli stessi tragici sbagli…

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    2. So per certo che nella scuola secondaria del mio comune, sono anni che si preparano laboratori e momenti di riflessione che culminano con una giornata aperta ai genitori (generalmente il sabato più prossimo alla giornata della memoria). Dico questo solo per rincuorarti che ci sono ancora istituti che svolgono il loro dovere civico.
      E tieni conto che vivo proprio nella padania leghista e berlusconiana. Come disse Galileo: "eppur si muove!" :)

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    3. E ti assicuro che sentirlo mi rincuora (IN), personalmente so anche di istituti che organizzano viaggi nei luighi della tragedia per poter dare ai ragazi non solo una visione più completa sui fatti, ma anche una esperienza tangibile; tuttavia seppure questi sono degli esempi lodevolissimi rimangono eccezioni ed è questo che a me spiace :(

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  2. Stasera o più probabilmente domani mi produrrò anche io in un contributo in ricordo della giornata della memoria

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  3. Il fatto Guy è che questo giorno dovrebbe essere dedicato a tutte le vittime di questa enorme tragedia anche se di fatto molte categorie vengono "dimenticate"... parlarne seve proprio per ricordarlo, perchè come dicevo nel post tutti hanno sofferto allo stesso modo e tutti allo stesso modo meritano di essere ricordati

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  4. Posto qui un commento che è, al contempo, anche una provocazione. D'accordo la memoria ed il commiato per le vittime, ma suppongo - anzi, sono certo - che, stesso oggi, alla visione del primo pettorale esibito, tutti si dimenticheranno dell'olocausto per dar spazio e sfogo ad occhi e... altro. Un po' come per la vicenda dei due giovani americani, di 16 e 14 anni, che hanno scelto il suicidio per via dell'omofobia che subivano. L'avvenimento cambia, con la loro portata, ma la sostanza rimane sempre uguale.

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    1. Beh Plasma ad essere onesti la tua più che una provocazione è quasi un fatto assodato… penso che nessuno tenga presente certe cose in maniera continuativa, ma l’importante non è quello, quanto invece ricordarlo (e soprattutto agire di conseguenza) quando è il momento giusto…
      Ieri sera ad esempio io ho rivisto il documentario che ho suggerito, ovviamente è stato un momento di riflessione su un argomento molto difficile che poi mi ha spinto a scrivere questo post, ma onestamente concluso il lavoro, mi sono distratto con altro, questo però non da meno valore a quello che ho provato guardando il film o scrivendo questo post.

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    2. Non intendevo dire che bisogna pensare ogni attimo a questi avvenimenti, perché ce ne sono stati talmente tanti in passato che finiremmo con l'impazzire. Semplicemente, più che "ricordare", io propongo "l'imparare", che è il metodo più efficace e duraturo per non incappare negli stessi orrori. L'antisemitismo, la violenza e le discriminazioni, tutte, non solo quelle "denunciate", ma quelle che personalmente fomentiamo noi stessi ogni giorno, inconsapevolmente, si combattono con uno sforzo, costante, mentale per cercare di essere sempre più retti e corretti.

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    3. Questa tua risposta mi piace davvero molto Plasma, fai davvero bene a sottolineare l'importanza di "imparare" da queste tragedie del passato, perche solo imparando dagli sbagli si può evitare di commetternuovamente in futuro.
      E questo validissimo come poi sottolinei anche nelle nostre vite...

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  5. Grazie per la segnalazione del documentario. Lo guarderò.

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  6. Non dimentichiamo nessuno. Tutti hanno sofferto allo stesso modo, non priviamo nessuno del diritto ad essere ricordato! - Questa tua frase credo sia al centro della questione. Per molti anni ()tanti anni) s'è voluto oscurare nche questo lato di quel atroce periodo, tanto che molti di noi non sanno nemmeno che cosa è stato l'omocausto. Per questo bisogna parlarne, adesso come non mai dato che i suicidi di giovani omosessuali avvengono all'ordine del giorno.

    E per finire le provocazioni lasciamole da parte, agli altri. Oggi non è giorno di provocazioni, è giorno di unirci e parlare di questo fatto per insegnare a chi non lo ha potuto imparare di tutti quei uomini e quelle donne omosessuali strappati alla libertà, anche dopo che la guerra era finita.

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    1. Purtroppo questo aspetto della tragedia non è stato solo dimenticato, ma volutamente messo a tacere... tanto che per anni davvero in pochi ne erano a conoscenza; i canali ufficiali (scuola, tv, giornali, ecc.) nel ricordare questi fatti tendo sempre a trascurare questo aspetto e se oggi se ne sa qualcosa in più è solo grazie all'opera di chi invece continua a parlarne e a tenerne vivo il ricodo.

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