mercoledì 10 marzo 2010

La lingua perduta delle gru

Sui fatti del post precedente ci sono degli sviluppi, anche se ad essere sincero non riesco a capire se in senso positivo o negativo… quanto meno ci sono stati dei contatti.


Comunque visto che oggi mi aspettavano file, treni, autobus e sale d’aspetto e che non avevo assolutamente voglia di far dirigere la mia mente in una direzione fin troppo prevedibile, prima di scende questa mattina ho preso un libro dalla mia libreria e l’ho infilato nella tracolla per leggerlo poi durante la giornata, il libro è La lingua perduta delle Gru di David Leavitt. Era ormai da qualche giorno che m’era venuta voglia di rileggerlo, da quando ho letto sul blog di Roccia un post in cui citava la stessa identica frase del libro che anch’io, ormai quasi dieci anni fa, avevo sottolineato (con un evidenziatore arancio oggi scolorito): Ciascuno, a modo suo, trova ciò che deve amare, e lo ama […]; qualunque sia la cosa che amiamo, è quello che noi siamo”.

Non mi soffermo sul significato di questa citazione (cosa che del resto ha fatto meglio di ciò che avrei potuto fare io Roccia), ma sul libro in se, il primo libro a tematica gay che io abbia mai comprato e che mi ha fatto amare uno scrittore (Leavitt) come avrei amato pochi altri nella mia vita.

È una storia complessa, articolata e interessante, in cui seppure appare chiaro chi sia il protagonista diventa difficile definire secondari molti dei personaggi che lo circondano… in un certo senso la si potrebbe definire una storia “corale”… in particolare a me ha sempre colpito il personaggio di Jerene, una lesbica di colore a cui fra l’altro si deve la citazione che ho riportato prima.



Dimenticavo, cercando qualche notizia in più sul libro ho scoperto che da questo è stato tratto anche un omonimo film, anche se personalmente non ho mai avuto il piacere di vederlo…

12 commenti:

  1. Mi fa piacere di averti dato un input. Anche se penso che sul significato di questa frase potresti scrivere un post e sarebbe molto interessante, ne sono certo :)

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  2. Questo libro è l'unico libro a tematica gay che si pone le domande giuste e affronta il problema in maniera seria, non le solite storielline. E' bellissimo questo libro.

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  3. io spero visto che parlavi di quella come una forte amicizia, che le cose si riappianino. Forse la lettura del libro che citi, ti potrà aiutare. Amore non è solo quello di coppia, ma anche una forte amicizia. Buona giornata

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  4. e è stato un ottimo imput ROCCIA :) è curioso sopratutto vedere come ad entrambi abbia colpito la stessa frase :)

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  5. RANO in effetti Leavitt ha un modo molto particolare di scrivere... è considerato un minimalista proprio per il suomo dodo essenziale e raggionato di affrontare le storie... sono contento sia piaciuto anche a te, anche per me ha voluto dire molto :)

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  6. AMOON lo spero anch'io, si tratta di un amicizia più che decennale che va avanti dai tempi delle superiori...
    PS sul discorso amore/amicizia sono perfettamente daccordo: a volte in amicizia si arriva ad un livello di complicità e di intimità tale che lo si può paragonare solo ad un rapporto di coppia...

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  7. Figurati, mi fa piacere sapere che il mio "lavoro" possa esser utile per far conoscere film che diversamente non lo sarebbero. Cmq grazie pure a te, perché per risponderti ho scoperto questo libro che spero di comprare presto

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  8. Bene FRANCESCO allora possiamo dire che è stato un interessante scambio reciproco :)
    PS l'ho letto tutto il tuo blog, stai facendo un "lavoro" molto interessante :)

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  9. Il primo libro di levitt che abbia letto e poi sono seguiti tutti gli altri. Il primo in assoluto a tematica gay. L'ho regalato a molti amici gay (almeno 5 copie) perchè a modo mio era una bibbia che creava coscienze. Un abbraccio caro. Buonanotte

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  10. Ecco DINO avrei dovuto fare come te e non semplicemente prestarlo... ora la mia copia sembra provenire direttamente dalle guerre puniche: un pò sgualcito e macchiato di caffè, the e succo d'aranncia... ma almeno farlo leggere è servito, a tutti quelli a cui l'ho prestato è piaciuto ed è stata una buona occasione per riflettere un pò :)

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  11. L'altro invece...la raccolta di racocnti insomma...non mi prese più di tanto.

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  12. Credo ti riferisca Ballo di famiglia... in effetti non è piaciuto molto nemmeno a me, anche se la critica l'ha ossannato, mi sono piaciuti molto più Il voltapagine (ambientato in parte anche in Italia) e Martin Bawman.

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