Ogni tanto mi capita di riportare delle citazione che vengono dalle fonti più disparate, stavolta la riporto niente meno che dalla Bibbia:
“Vi è più gioia nel dare che nel ricevere”…
Non temete il mio fervore religioso non è in forte ascesa… in questo momento ad essere sincero ben poche cose nella mia vita sono in ascesa… ma il punto non è questo.
Parlando con un mio amico lui mi esponeva la sua tesi, in un rapporto, secondo lui, ciò che realmente ci gratifica non è tanto l’amore – inteso anche come affetto – ricevuto (che comunque è fondamentale visto che un rapporto è fatto in egual misura dal dare e dal ricevere), quanto invece quello dato. Insomma secondo lui è la sensazione che proviamo quando amiamo che ci gratifica anche più dell’amore che riceviamo dall’altra persona…
A ben guardare esistono forme di “amore” autobastanti, come ad esempio la fede religiosa: si prova amore per fede verso un dio che però in maniera diretta non ci ricambia e ciò che ci tiene legato ad esso è solo la fede stessa; oppure l’amore che si prova verso una persona defunta; ma anche, in maniera più prosaica, l’ “amore” per una squadra di calcio o per un attore famoso (vedasi le ragazzine urlati nei cinema ad ogni proiezione di un film della saga di Twilight)…
Obbiettivamente è una cosa su cui riflettere… è mai possibile, favole a parte, che il senso dell’amore sia (non del tutto, ma comunque in maniera consistente) in ciò che proviamo e non in ciò che instauriamo con l’altra persona?
Freud sosteneva che ciò che ci smuove è sempre e solo il principio del piacere. Secondo la sua lettura, anche nelle forme di gratuità, donazione, impegno e fatica per gli altri, in fondo ci sta una componente che comunque ci gratifica. Sappiamo che Freud è un grande ma che anche che le sue teorie sono state in parte rivalutate e ridimensionate.
RispondiEliminaSenza scomodare i padri della psicologia credo che nella frase biblica ci sia un punto di verità: la donazione è un modo diretto e importante di relazione intima con l'altro.
Non saprei dire però se può bastare: per come sono io molto dipende anche dal riscontro dell'altro. Certo, si può amare nonostante tutto ma considero la relazione come qualcosa non a senso unico.
io penso che una componente che ci gratifica ci sia sempre e comunque, come (In)consapevole cita da Freud, sennò vuol dire che siamo dei perfetti masochisti. tuttavia a te sarà successo, come a tutti, di esserti innamorato di qualcuno che non ricambiava i tuoi sentimenti, no? ci saranno allora stati momenti in cui eri comunque felice perchè provavi amore, ma alla lunga non è che prevalevano la frustrazione e la tristezza per non riceverne? anche all'interno di una coppia, se c'è una disparità e si crea un disequilibrio tra la quantità di amore dato e ricevuto, alla lunga le cose si deteriorano. o forse è colpa mia che ho un brutto carattere...
RispondiEliminaMajin io sono pure uno di quelli che crede che il dare dia più del ricevere.. e poi se dai ricevi sempre, ma è un ricevere diverso, più ricco, più gratificante..
RispondiEliminaDetto questo spero che la curva dell'ascesa salga prestissimo ^_^
devo dire che il pensiero di Carolina mi piace e lo condivido. Ciao amico blogger..sono tornato con un nuovo blog.
RispondiEliminaArgomento alquanto complesso di manifestazioni d'amore completamente diverse con valenze diverse a mio avviso ...è poi è anche vero che ognuno si esprime come sa. Baci bello varX
RispondiEliminaPenso che il dare soltanto alla lunga non gratifichi completamente. Bisogna dare e ricevere. E' vero anche che non sempre si riceve nella medesima misura di quello che si dà o forse si riceve in maniera diversa.
RispondiEliminaTuttavia, voglio credere che quello che si dà, gratuitamente, ci ritorni in un modo o nell'altro...
L’ho messo tra parentesi (IN)CONSAPEVOLE, ma per me un rapporto è fatto in egual misura dal dare e dal ricevere, perciò la sola componente del dare a me non basta e sono perfettamente d’accordo con te nel non considerare una relazione come qualcosa a senso unico anche se a ben considerare la componente del dare ha un valore che in genere si tende a sottovalutare…
RispondiEliminaSplendida citazione BIMBOVERDE
RispondiEliminaDiciamo CAROLINA che i casi non ricambiati sono sicuramente maggiori di quelli ricambiati… quindi capisco perfettamente il senso di quello che scrivi, poi come ho scritto anche nella risposta a (in)consapevole, per me un rapporto è fatto in egual misura dal dare e dal ricevere, insomma se si da solo alla fine come dici te il rapporto si deteriora e io sono perfettamente d’accordo.
RispondiEliminaFRANCESCO credimi hai espresso lo stesso concetto del mio amico… e coincidenza vuole che siate anche omonimi :)
RispondiEliminaUn nuovo blog PICCOLOLORD? Ma dai son proprio curioso di venire a vederlo… per ora ben approdato su blogger, sono certo ti troverai benissimo :)
RispondiEliminaA si DINO complicato lo è… io almeno ho dovuto stare a rifletterci un bel po’ prima di riordinarmi le idee…
RispondiEliminaAlla fine MUPPY penso che ognuno ricambi come sa o come può… certo quello che si da può essere anche più di quello che si riceve, ma sono convinto che l’importante sia avere una risposta dall’altra pare e sapere che comunque l’altra persona c’è la mette tutta :)
RispondiEliminaMajin non ne dubbito.. il nome è un marchio di garanzia.. quando si dice "un nome una garanzia".. eheh
RispondiEliminal'amore .. è una cosa che mi è talmente estranea ... mah!
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