lunedì 20 settembre 2010

Pensieri insani sulla natura dell'amore...




Ogni tanto mi capita di riportare delle citazione che vengono dalle fonti più disparate, stavolta la riporto niente meno che dalla Bibbia:


Vi è più gioia nel dare che nel ricevere”…


Non temete il mio fervore religioso non è in forte ascesa… in questo momento ad essere sincero ben poche cose nella mia vita sono in ascesa… ma il punto non è questo.

Parlando con un mio amico lui mi esponeva la sua tesi, in un rapporto, secondo lui, ciò che realmente ci gratifica non è tanto l’amore – inteso anche come affetto – ricevuto (che comunque è fondamentale visto che un rapporto è fatto in egual misura dal dare e dal ricevere), quanto invece quello dato. Insomma secondo lui è la sensazione che proviamo quando amiamo che ci gratifica anche più dell’amore che riceviamo dall’altra persona…


A ben guardare esistono forme di “amore” autobastanti, come ad esempio la fede religiosa: si prova amore per fede verso un dio che però in maniera diretta non ci ricambia e ciò che ci tiene legato ad esso è solo la fede stessa; oppure l’amore che si prova verso una persona defunta; ma anche, in maniera più prosaica, l’ “amore” per una squadra di calcio o per un attore famoso (vedasi le ragazzine urlati nei cinema ad ogni proiezione di un film della saga di Twilight)…


Obbiettivamente è una cosa su cui riflettere… è mai possibile, favole a parte, che il senso dell’amore sia (non del tutto, ma comunque in maniera consistente) in ciò che proviamo e non in ciò che instauriamo con l’altra persona?

16 commenti:

  1. Freud sosteneva che ciò che ci smuove è sempre e solo il principio del piacere. Secondo la sua lettura, anche nelle forme di gratuità, donazione, impegno e fatica per gli altri, in fondo ci sta una componente che comunque ci gratifica. Sappiamo che Freud è un grande ma che anche che le sue teorie sono state in parte rivalutate e ridimensionate.
    Senza scomodare i padri della psicologia credo che nella frase biblica ci sia un punto di verità: la donazione è un modo diretto e importante di relazione intima con l'altro.
    Non saprei dire però se può bastare: per come sono io molto dipende anche dal riscontro dell'altro. Certo, si può amare nonostante tutto ma considero la relazione come qualcosa non a senso unico.

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  2. “E’ questo il fondo della gioia d’amore, quando esiste: sentirci giustificati d’esistere”.
     P. Sartre – L’essere e il nulla

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  3. io penso che una componente che ci gratifica ci sia sempre e comunque, come (In)consapevole cita da Freud, sennò vuol dire che siamo dei perfetti masochisti. tuttavia a te sarà successo, come a tutti, di esserti innamorato di qualcuno che non ricambiava i tuoi sentimenti, no? ci saranno allora stati momenti in cui eri comunque felice perchè provavi amore, ma alla lunga non è che prevalevano la frustrazione e la tristezza per non riceverne? anche all'interno di una coppia, se c'è una disparità e si crea un disequilibrio tra la quantità di amore dato e ricevuto, alla lunga le cose si deteriorano. o forse è colpa mia che ho un brutto carattere...

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  4. Majin io sono pure uno di quelli che crede che il dare dia più del ricevere.. e poi se dai ricevi sempre, ma è un ricevere diverso, più ricco, più gratificante..
    Detto questo spero che la curva dell'ascesa salga prestissimo ^_^

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  5. devo dire che il pensiero di Carolina mi piace e lo condivido. Ciao amico blogger..sono tornato con un nuovo blog.

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  6. Argomento alquanto complesso di manifestazioni d'amore completamente diverse con valenze diverse a mio avviso ...è poi è anche vero che ognuno si esprime come sa. Baci bello varX

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  7. Penso che il dare soltanto alla lunga non gratifichi completamente. Bisogna dare e ricevere. E' vero anche che non sempre si riceve nella medesima misura di quello che si dà o forse si riceve in maniera diversa.
    Tuttavia, voglio credere che quello che si dà, gratuitamente, ci ritorni in un modo o nell'altro...

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  8. L’ho messo tra parentesi (IN)CONSAPEVOLE, ma per me un rapporto è fatto in egual misura dal dare e dal ricevere, perciò la sola componente del dare a me non basta e sono perfettamente d’accordo con te nel non considerare una relazione come qualcosa a senso unico anche se a ben considerare la componente del dare ha un valore che in genere si tende a sottovalutare…

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  9. Diciamo CAROLINA che i casi non ricambiati sono sicuramente maggiori di quelli ricambiati… quindi capisco perfettamente il senso di quello che scrivi, poi come ho scritto anche nella risposta a (in)consapevole, per me un rapporto è fatto in egual misura dal dare e dal ricevere, insomma se si da solo alla fine come dici te il rapporto si deteriora e io sono perfettamente d’accordo.

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  10. FRANCESCO credimi hai espresso lo stesso concetto del mio amico… e coincidenza vuole che siate anche omonimi :)

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  11. Un nuovo blog PICCOLOLORD? Ma dai son proprio curioso di venire a vederlo… per ora ben approdato su blogger, sono certo ti troverai benissimo :)

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  12. A si DINO complicato lo è… io almeno ho dovuto stare a rifletterci un bel po’ prima di riordinarmi le idee…

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  13. Alla fine MUPPY penso che ognuno ricambi come sa o come può… certo quello che si da può essere anche più di quello che si riceve, ma sono convinto che l’importante sia avere una risposta dall’altra pare e sapere che comunque l’altra persona c’è la mette tutta :)

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  14. Majin non ne dubbito.. il nome è un marchio di garanzia.. quando si dice "un nome una garanzia".. eheh

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  15. l'amore .. è una cosa che mi è talmente estranea ... mah!

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