Chi come me ha vissuto la propria infanzia fra gli anni ’80 e ’90 sarà cresciuto come me a base di pane, nutella e cartoni animati… quegli stessi cartoni animati che hanno finito per diventare un vero e proprio simbolo generazionale al punto di trovare le sigle dei più famosi cartoon usate quasi come slogan nelle manifestazioni studentesche.
Qualche tempo fa ho avuto l’occasione di conoscere uno dei più importanti autori di cartoni animati a livello mondiale, Go Nagai(autore di successi indimenticabili comeGoldrake,Mazinga, Getta robot, Devilmen,Jeeg Robotd’acciaioe tanti altri – i più affezionati che vengono dall’altro blog ricorderanno che ve ne ho già parlato), ed è già da allora che avevo pensato a questo post, ossia la classifica dei più belli, interessanti o semplicemente memorabili cartoni animati della mia infanzia…
Occhi di gatto – e chi non ricorda le tre sorelle che han fatto un patto…
Candy Candy – la più sfigata orfanella che si possa ricordare a memoria d’uomo
Conan il ragazzo del futuro – un grande classico che con i suoi insegnamenti e la sua semplicità ha appassionano più di una generazione
Creamy – su di lei basta solo dire che esistono libri intitolati “La fenomenologia di Creamy” rivolti a spiegare “l’impatto che questo semplice cartone animato ha avuto su un’intera generazione”
Daitan III
Pollon - e dire che per colpa di questo cartone ancora in molti pensano che gli idei dell'Olimpo fossero proprio così...
I cavalieri dello zodiaco - a loro ho già dedicato un post a parte quindi non aggiungo niente...
Rensie la strega
Ken il guerriero
Lady Oscar – devo aggiungere qualcosa?
Lamù – praticamente il sogno erotico di un’intera generazione di maschi eterosessuali…
Lupin III – un uomo, un ladro, un eroe… non credo esista qualcuno che non sappia chi sia, lo sa persino mia mamma che ha 75 anni…
Sampei – un cappello, una canna da pesca e due orecchie a sventola…
Capitan Futuro – che non piaceva a nessuno tranne che a me…
Devilman
Ne potevo indicare ancora tantissimi, ma per ovvie questioni di spazio non ho potuto inserire tutta la lista dei cartoni animati che ho amato, di certo ne ho saltati molti...
Vi invito comunque ad indicare i vostri... e non dite di no, di certo avrete un cartone che vi è rimato nel cuore...
Quando guardando le nostre foto insieme mi viene voglia di urlare
Ripenso a te
Ripenso alla forza che mostravo, ma che non avevo
Ripenso a come cercavo di proteggerti dal mondo e anche da me stesso
Ripenso al coraggio che non hai avuto
Ripenso alle parole che non hai detto
Ripenso alle ore passate ad aspettare
Per tutte le volte in cui mi sono messo in secondo piano per te
Per tutte le volte in cui fingevo di essere forte solo per farti forza
Per tutte le volte in cui ti ho ascoltato
Per tutte le volte in cui ti ho confortato
Per tutte le volte che ho avuto bisogno di te, ma non c’eri
Per tutte le volte in cui fingevi di non ascoltare
Per tutte quelle lacrime che ho dovuto soffocare
Per tutto il dolore che ho dovuto tenere dentro
Per tutto questo vorrei chiudere i ricordi di te in un cassetto e buttare via la chiave.
È una poesia che ho scritto un bel po’ di tempo fa e che avevo già postato sull’altro blog, quindi questo (non temete) non è il mio stato d’animo attuale, il fatto è che ogni tanto mi capita, senza volere, di riportare la mia mente a quegli anni ed in un momento mi tornano al cuore tutte quelle sensazioni… è strano perché si dice che il tempo cancelli tutto, ma non è così… magari ti distrai, magari non ci pensi spesso, ma certe cose restano dentro…
Fra le altre cose mi sono venute in mente una citazione ed una canzone:
"L'amore è difficile, voler bene da uomo a uomo, questo è forse il più difficile compito che ci sia stato imposto, l'estrema prova e testimonianza, il lavoro per cui ogni altro lavoro è solo preparazione"
Rainer Maria Rilke
Magari questi vagheggiamenti notturni spariranno con la luce del sole...
E' un film che ho visto per la prima volta per caso in TV e l'ho cercato per molto tempo in DVD senza successo, poi, sempre per caso ecco che me lo trovo spuntare su una bancarella a pochi euro...
Ne avevo già parlato ai tempi dell'altro blog, ma visto che a breve andrà in onda in Tv per le serate del cinema arcobaleno su IRIS, ho pensato di riproporvelo. Si tratta di una simpatica commedia datata 2003 che oggi si può definire ormai un classico del cinema gay. Vede come protagonista Alim un giovane di origini Indiane trasferitosi a Londra e felicemente fidanzato con Giles un atletico e brillante giovane inglese con cui ormai convive da tempo; le cose per i due vanno splendidamente se non fosse per l’arrivo inaspettato di Nuru, la madre di Alim, ignara della sua omosessualità e ben intenzionata a riportarlo a casa.
Il tutto è poi condito da un’infinità di citazioni cinematografiche del cinema americano degli anni ’50 a cui tutto il film attinge a piene mani, compresa la presenza in tutto il film di Cary Grant che, come un angelo custode, affianca Alim per tutto il film consigliandolo e supportandolo nei momenti di bisogno.
È un film che merita decisamente di essere visto, è divertente, ma anche se non è un film impegnato lascia comunque i giusti spunti di riflessione e poi come tutte le commedie romantiche ha il giusto lieto fine, il che non guasta mai.
PS è stato dopo aver visto questo film che mi è venuta per la prima volta la curiosità di assaggiare un samosa :P
Ecco una notizia che ho appreso più per caso che per altro… tornano sul canale satellitare IRIS di Mediaset le serate arcobaleno con in programmazione due film a tematica omosessuale tutte le domeniche fino al 21 di marzo. Il ciclo è cominciato domenica scorsa con due splendidi film che amo molto: “Saturno contro” in prima serata e “Salvare la faccia” in seconda serata, purtroppo l’ho saputo troppo tardi per poterli vedere, ma per fortuna ho entrambi in DVD :P
Il programma è molto variegato e prevede generi molto diversi che vanno dalla commedia al drammatico; in più sono film di anni molto diversi, praticamente dagli anni ’50 ad oggi che, visti nel complesso, possono dare anche un idea più o meno concreta di quella che è stata l’evoluzione della figura omosessuale nel cinema…
Ecco il programma delle serate che ho tratto da queerblog:
21 febbraio 2010
prima serata: Saturno contro (Ferzan Özpetek - 2006)
seconda serata: Salvare la faccia (Alice Wu - 2004)
28 febbraio 2010
prima serata: Prima che sia notte (Julian Schnabel - 2002)
seconda serata: Terapia di gruppo (Robert Altman - 1987)
7 marzo 2010
prima serata: Eva contro Eva (Joseph Mankiewicz - 1950)
seconda serata: Scandalo a Londra (Ian Iqbal Rashid - 2004)
14 marzo 2010
prima serata: Rent (Chris Columbus - 2005)
seconda serata: Gli occhiali d’oro (Giuliano Montaldo - 1987)
21 marzo 2010
prima serata: Hedwig. La diva con qualcosa in più (John Cameron Mitchell - 2001)
seconda serata: My summer of love (Paul Pawlikovsky - 2004)
In particolare i miei consigli vanno su: Prima che sia notte (impagabile il piccolo cammeo di Jhonny Depp nel ruolo del travestito)e Scandalo a Londra, due film di generi molto diversi ma che per un motivo o per l’altro mi sono piaciuti tantissimo.
Non conosco invece assolutamente Terapia di gruppo e My summer of love, qualcuno di voi per caso li conosce e mi direbbe la sua impressione?
Visto che è un anno che sono su questa piattaforma mi sono messo un po’ a spulciare fra i vecchi post e mi sono accorto di aver scritto abbastanza sulle relazioni di coppia o meglio sulla loro assenza… ecco perché ho pensato fi fare un collage delle mie riflessioni…
Tutto inizia con una frase che da bambini ci sentiamo dire alla fine di ogni favola:
E vissero per sempre felici e contenti…
Questo è il finale che tutti vorrebbero sentire nelle storie d’amore al punto di alterare il finale delle favole più note al fine di sapere il principe e la bella felici per l’eternità, ma la vita e anche le favole non sempre hanno un lieto fine… Molte delle favole che ci raccontavano da bambini non avevano in origine il lieto fine.
Ad esempio nella favola originale il principe della Sirenetta non scopre che lei gli ha salvato la vita e si innamora e sposa una principessa di un regno vicino facendo trasformare la povera sirena in schiuma del mare.
Nella fiaba della Bella addormentata per intercessione magica il fato della principessa, destinata a morire in giovane età, viene mitigato e convertito in un lungo sonno, ma svegliata dal principe si ritroverà nelle grinfie di una suocera-orchessa!
Nella fiaba il principe ranocchio non c’è un bacio della principessa a trasformarlo in principe, ma un suo atto di disgusto nel quale, tentando di ucciderlo, lancia con tutte le forze il povero animale contro un muro.
Nella versione originale di Biancaneve la matrigna viene uccisa facendole indossare scarpe incandescenti.
Ma allora se sto vissero per sempre felici e contenti non c’è nemmeno nelle fiabe perché cavolo cresciamo con l’idea di questo lieto fine e lo cerchiamo disperatamente tutta la vita senza accontentarci di quello che la vita reale ci offre per davvero? Spesso siamo così ciecamente ostinati a cercare il principe/principessa della favola che non ci accorgiamo che magari lo “stalliere di corte” è proprio la persona adatta a noi…
Parlando fra amici ed amiche di “partner ideali” (insomma di principi azzurri e principesse fucsia) si cercava di capire quale fosse il tipo giusto per ognuno ed io mi sono accorto di non aver ancora ben capito cosa cerco nell’altra persona (e a 30 anni ormai è grave), ma a ben guardare mi sono fatto un cospicuo elenco di ciò che non deve avere; così mentre gli altri si sono fatti un elenco di ciò il/la loro partner ideale doveva avere io sono riuscito a fare solo quello di ciò che NON deve avere…
1 - Innanzitutto non deve essere un appassionato di calcio, non ne ho capito bene la ragione ma fra me e gli amanti del calcio le cose non procedono mai bene.
2 - Non deve essere troppo preso dal proprio aspetto fisico tanto da dedicare più tempo alla cura di se che a me!
3 - Non deve essere iperattivo ed aver voglia di uscire una sera si e l’altra pure… vanno benissimo le uscita, ma cavolo una sera passata in casa a mangiare una pizza e guardare un film noleggiato da Blockbuster non fa mica male… e poi IO SONO PIGRO!
4 - Non deve essere privo di iniziativa: quando si esce non deve dire sempre “decidi tu per me va bene qualsiasi cosa” … si decide insieme, non sono mica la tua mammina!
5 - Quelle uniche volte che gli viene un’idea non deva manco essere “non so allora andiamo al centro commerciale?” … amore mio dolce esistono anche altri luoghi di intrattenimento: bowling, cinema, posti in cui passeggiare, parchi di divertimento, musei, mostre e chi più ne ha più ne metta.
6 - Non deve, se io in uno slancio di romanticismo, gli prendo la mano in pubblico reagire come se l’avessi contagiato con il bacillo geneticamente modificato della peste bubbonica… un “preferisco non avere effusioni in pubblico” va più che bene!
7 - Non deve avere l’assoluta arroganza di essere certo di aver ragione sempre e a qualunque costo, perché possa dargliela buona la prima, la seconda, ancora ancora la terza, ma alla quarta mi incazzo: non so quelli che frequenti al di fuori di me ma io le mie idee e le mie opinioni le ho e se anche sono diverse dalle tue rispettale!
8 - Non deve essere geloso eccessivamente: un po’ geloso mi piace, ma se parlo con un mio amico non gli devono venire le paturnie anche perché non ho intenzione di rinunciare ai miei amici ed amiche!
9 - Non deve continuare a sentirsi e massaggiare con il suo ex usando la scusa che tanto fra loro non c’è più niente perché, sarà pure vero, ma a me da fastidio!
10 - Non deve essere tirchio per la serie se si va in pizzeria non pretendere che io paghi 50 centesimi in più sul conto perché sulla mia margherita c’erano i funghi: sono 50 centesi cavolo, non ti dico offri tu ma non farmelo notare e si un po’ cavaliere!
PS ogni riferimento a fatti o persone realmente esistenti è voluto!
Sono ormai quasi 5 anni che bloggo, ho cominciato nel lontano 2006 sulla piattaforma di Libero, in tutto questo tempo ho conosciuto molte persone, con alcuni sono ancora in contatto, altri invece si sono “persi per strada”, chi ha smesso di bloggare, chi ha cambiato piattaforma, con alcuni ho anche avuto discussioni che ci hanno portato ad allontanarci…
Inizialmente quella che usavo sembrava la piattaforma ideale per me, mi metteva a disposizione tutto ciò che mi necessitava e più volte mi ha eletto blog del giorno, consentendomi in quei giorni di superare le migliaia di contatti e mettendomi così in condizione di poter comunicare con più persone di quante mai avessi immaginato aprendo il mio blog… insomma cosa poteva desiderare di più un blogger?
In apparenza nulla, ma poi sono cominciati a sparire i miei amici e ad essere bannati (cancellati) da quella piattaforma, perché ciò che dicevano, pubblicavano, mostravano, non era di loro gradimento (tutti blog in cui in un modo o nell’altro si trattava il tema dell’omosessualità)…insomma ho cominciato a vedere la censura intorno a me e seppure non sono mai stato toccato direttamente ho capito che rimanere in quella community voleva dire scegliere se continuare come sempre ad esprimermi al 100%, ma avere la paura di poter essere “CHIUSO” in qualsiasi momento e senza possibilità di recriminare (come ad esempio è accaduto al caro Guy) o andare avanti con la bocca mezza chiusa…Ed ecco chegiusto un anno fa facevo armi e bagagli e trasferivo il mio blog su questa piattaforma, prima scrivevo su entrambi i blog poi ho smesso di usare l’altro e mi sono trasferito qui in pianta stabile…
Semplicemente non potevo sopportare che i miei pensieri, le mie idee dovessero essere sottoposte all’”insindacabile” giudizio di qualcuno che non fossi io stesso.
PS Di recente ho riaperto un piccolo spazio associato al mio profilo su quella piattaforma dove raccogliere alcuni dei post che pubblico qui dal titolo “Cinema & Gay”… mi bannerano? Staremo a vedere…
"Riflettere è considerevolmente laborioso; ecco perché molta gente preferisce giudicare".
(Ortega y Gasset)
Dedicato a tutte quelle persone che giudicano a priori, senza conoscere la gente e che basano il loro giudizio su parametri inconsistenti come la razza, l’orientamento sessuale, il luogo dove abitano, l’orientamento politico, la religione o altro.
E dedicato anche a quelle persone che si offendono quando vengono giudicate, ma che non fanno altro che giudicare gli altri tutto il giorno.
Fra i film di prossima uscita (nelle sale dal 3 marzo) c’è un film che mi incuriosisce davvero molto, Alice in Wonderland per la regia di Tim Burton e con un attore del calibro di Johnny Depp.
Premetto che per questo regista io letteralmente stravedo; del resto come non si potrebbe per un regista che ha sfornato film come Edward mani di forbice, Nightmare Before Christmas, Il mistero di Sleepy Hollow, Big Fisch – la storia di una vita incredibile, La sposa cadavere, La fabbrica di cioccolato, Sweeny Todd e questo solo per citare quelli che mi vengono in mente in questo momento…
Inoltre la presenza di Depp è di per se una garanzia oltre che una mia personalissima passione … :P
Questo film promette di essere visionario e sognatore anche più di quanto lo stesso Barton ci ha abituati in passato al punto da affermare egli stesso: “Mi trovo impossibilitato ad indicare un film al quale far riferimento per comprendere la natura della mia produzione, perché non saprei proprio quale menzionare. È […] un nuovo territorio per me”. Inoltre la produzione ha ritenuto necessario avvertire il pubblico del fatto che per poter visionare questo film gli spettatori più piccoli debbano essere accompagnati da adulti per la presenza di “Azione di tipo fantastico e violenza, incluse immagini che potrebbero suggestionare i più piccoli ed un Brucaliffo che fuma”.
Insomma io trovo tutte le premesse per un film destinato a non deludermi… ora mi tocca solo costringere qualcuno ad accompagnarmi al cinema…
PS Se siete interessati a vederlo al cinema mi sa che vi tocca andarci al più presto. Infatti è previsto una sorta di boicottaggio verso questo film da parte di molte sale cinematografiche a causa del fatto che la Disney, casa distributrice, ha deciso di accorciare le distanze fra la data di uscita al cinema e quella di pubblicazione del DVD a soli 3 mesi a fronte dei soliti 5 mesi circa. La pellicola sarà quindi presente nelle sale per pochissimo tempo…
Preso dalla nostalgia della cucina giapponese mi sono deciso a riassaggiare sapori un po’ particolari per la nostra cucina…
Non a tutti piacciono le spezie ed il curry a sentirne l’odore potrebbe sembrare piuttosto strano: in realtà dopo averlo preparato (ovviamente parlo di precotti da microonde, non fraintendete) ho avuto una brutta impressione, c’erano troppe cipolline per i miei gusti, ma appena l’ho assaggiato ho cambiato decisamente opinione e ne avrei preso volentieri un’altra porzione (davvero lo stesso sapore… no ma che avete capito, mica del curry assaggiato in Giappone, di quello dell’Alitalia :P ). Per prepararlo non dovete essere cuochi provetti, ne avete bisogno di andare in un costoso ristorante giapponese… è sufficiente che andiate del reparto dedicato allo cucina esotica di un qualunque grande supermercato o centro commerciale e con qualche euro e l’ausilio di un fornetto od un forno a microonde il gioco è fatto. Se poi qualche coraggioso volesse provare il fai da te eccovi una delle tante ricette per preparare il pollo al curry che potete trovare sulla rete … (Dosi per 4 persone) Petto di pollo 500 g Curry un cucchiaio colmo Peperoncino di cajenna 1 cucchiaino Brodo di pollo 250 cc Panna fresca da cucina 1 confezione (250 ml) Yogurt bianco magro 750 g 1/2 cipolla 1 spicchio d'aglio 2 pomodori 1 mela Riso BASMATHI 500g (si trova al supermercato) Olio Rosolare il pollo a fuoco lento dopo averlo tagliato a dadini piccoli (circa 1 cm e 1/2 di diametro) in una padella (meglio se antiaderente). Frattanto, in un'altra padella, soffriggere la mezza cipolla tagliata fine fine con lo spicchio d'aglio sbucciato. Quando la cipolla è dorata, eliminare l'aglio ed aggiungere i due pomodori, sbucciati e tagliati a dadini. Quindi aggiungere il curry e il peperoncino. Mescolare per circa 1-2 minuti e quindi aggiungere lo yogurt e la panna con il brodo di pollo al soffritto. Dopo circa 5 minuti, quando il composto è ben amalgamato, versarlo nella padella con il pollo e far cuocere per circa 20 minuti. A questo punto aggiungere anche la mela, sbucciata e tagliata a dadini. Far cuocere per altri 10 minuti. Servire con riso Basmathi bianco lesso (meglio se a temperatura ambiente).
Giusto per darvi un idea di come dovrebbe essere il pollo al curry eccovi la foto di una variante (adagiato su una julien di verdure al posto del riso) che ho assaggiato in un ristorantino nei pressi del tempio di Senso-ji ad Asakusa (Tokyo):
In questi giorni in Italia e nel mondo stanno succedendo un sacco di cose, ma TG e giornali non hanno di meglio di cui parlare che del festival di Sanremo, è curioso vedere come tutto il resto, per quanto importante, finisca in secondo piano a confronto del vestito di lustrini della Clerici (qualcuno per piacere le spieghi che i lustrini "allargano") e della riammissione di Pupo alla gara...
Comunque con queste poche righe ritengo esaurito il "dovere di parlare di Sanremo", veniamo invece a quella che io ritengo essere la più interessante notizia della settimana, ossia l'arrivo del Dalai Lama alla Casa Bianca, ricevuto da Obama, un segnale chiaro, anzi chiarissimo, che l'America lancia alla Cina sui diritti civili...
Anche se il presidente americano non ha preso espressamente posizione sui diritti civili in Tibet, le reazioni della Cina sono state abbastanza rapide, prima con un comunicato sul sito del ministero degli esteri in cui accusa l’america di non aver mantenuto fede agli accordi presi e poi convocando immediatamente l’ambasciatore americano a Pechino.
Ecco cosa dichiara il leader spirituale tibetano dopo l’incontro con il presidente Obama:
“Le autorità cinesi dovrebbero capire che la società non è un tutto indistinto, ma è fatta di individui … Solo allora avranno una piena comprensione della realtà. Guardando le cose da un solo punto di vista non si riesce a vedere completamente la realtà”.
Visto che non tutti sono tenuti a conoscere la situazione tibetana eccovi un estratto della storia recente del Tibet tratto da Wikipedia:
La Cina nel corso della storia aveva considerato il Tibet parte del suo territorio e così nel 1951 l'esercito cinese invase il Tibet e Lhasa. Le autorità cinesi inizialmente non interferirono nella politica interna del paese, lasciando il governo tibetano ad esercitare il suo potere. Ma successivamente la situazione deteriorò. Dopo varie rivolte contro le autorità cinesi da parte del popolo tibetano per le violenze e le intolleranze dell'esercito cinese, il Dalai Lama decise di fuggire. In seguito scapparono dal paese una parte dell'elite feudale e dei monaci temendo l'aria di terrore che spirava dalla Cina. Nel 1964 la Cina dichiarò formalmente il Tibet "Provincia Autonoma del Tibet" della Cina.
In seguito un periodo molto oscuro nella storia recente della Cina si abbatté sul Tibet. La rivoluzione culturale negli anni dal 1966 al 1976 portò studenti ed estremisti, agitati dal regime, a condannare ogni forma d'opinione diversa dalla loro e monasteri, templi e ogni altra forma d'arte vennero distrutti.
Il Dalai Lama non è più ritornato in Tibet; la situazione della comunità in esilio, i vari appelli, conferenze e incontri segreti, non hanno portato a nulla. Nel gennaio del 2000 fuggì dal Tibet anche il quattordicenne Karmapa Lama, il terzo capo spirituale dei tibetani (dopo il Dalai Lama e il Panchen Lama), attraversando a piedi l'Himalaya, per incontrare il Dalai Lama a Dharamsala in India. Successivamente, nell'aprile del 2008, sono scoppiate dure proteste in alcune città del Tibet che sono state represse dal governo di Pechino con l'uso della forza. Sono stati numerosi i casi rilevati in Tibet di violazioni sulla dignità umana. Secondo il Dalai Lama in Tibet sta avvenendo un genocidio culturale non preso in considerazione dal mondo occidentale.
«Perché ci sono due mamme?». Domanda legittima da parte di un bambino se un compagno di scuola, impegnato in un classico compito delle elementari, al posto di immortalare la famiglia classica disegna due mamme o due papà. Quesito che però potrebbe provocare non poco imbarazzo, non solo fra gli studenti, ma per chi è chiamato a dare una risposta. Cosa dirà l´insegnante? Per questo il servizio Lgbt del Comune ha creato il "Libro di Tommy", un manuale per spiegare proprio ai bambini che non tutti vivono con mamma e papà, che oltre ai divorziati ci sono anche compagni che stanno con coppie omosessuali.
Un testo che ha il patrocinio del Comune e che si vuole distribuire nelle scuole per aiutare maestre e professoresse ad affrontare l’argomento, si dovesse presentare, con i propri allievi. «Le occasioni non mancano - spiega l’assessore alle Pari Opportunità, Marta Levi - quando si festeggia la festa del papà, oppure della mamma, quando più in generale si parla della propria famiglia. Così le insegnanti non saranno impreparate. Meglio saper affrontare la questione che far crescere l’imbarazzo tra i ragazzi e non dare risposte».
Un fenomeno che esiste. Un fenomeno con cui anche il parlamento si deve confrontare secondo il sindaco Sergio Chiamparino, pronto a partecipare alle celebrazioni di due lesbiche per riaccendere i riflettori. Si può scoprire l’omosessualità dopo aver avuto già dei figli: ragazzi che alla fine convivono con gay. «Ormai se ne può parlare anche a scuola - sostiene Levi - perché i casi non mancano. Non perché siano in crescita, ma perché anche le coppie omosessuali vivono alla luce del sole, con maggiore trasparenza. C’è un cambio culturale».
Tratto da “La Repubblica”
Ecco una bella iniziativa che dimostra come quando chi di dovere, anziché girare la testa dall’altra parte, quando ci sono dei problemi li guarda direttamente in faccia e cerca di trovare una soluzione.
Si io sono single e sono felice di esserlo… bugia, bugia, bugia, ma credo la raccontino tutti; nella maggior parte dei casi in cui chiedi ad un single se si trova bene da solo ti risponderà di si, ma è altrettanto vero che nella maggior parte dei casi sta mentendo!
Quando poi la durata di questa condizione comincia a divenire un po’ troppo lunga iniziano i primi segni della zitellagine, una malattia molto comune della quale comincio ad essere affetto. I sintomi sono vari e fra i più comuni (oltre al divenire più acidi di uno yogurt scaduto) ci sono l’odio viscerale ed indiscriminato verso la festa di san Valentino, l’orticaria che spunta improvvisa nel vedere coppiette che passeggiano allegramente tenendosi per mano ed i conati di vomito che spuntano ogni qual volta ti invitano ad un nuovo matrimonio.
Quello dei matrimoni poi è un caso a parte: statisticamente sono in calo, ma puntualmente capitano sempre a parenti/amici quando sei sigle e puntualmente non trovi mai uno straccio di cristiano che sia disposto ad accompagnarti, quindi non solo stai lì al tavolo delle “zitelle”, ma ogni tre e quattro ti trovi vecchie zie che non vedevi da una vita che tichiedono “Allora, ma quando tocca a te?” e tu, se pur vorresti strangolarle con la collanina di perle (finte) che hanno al collo, ti devi trattenere e sorridendo far finta di niente…
Ma il meglio viene quando gli amici dall’alto della loro felicità di coppia dispensano suggerimenti a destra e a manca e se ne escono con la classica frase “Ti devi buttare”, ma dove sotto un treno? No perché il prossimo che me lo ripete lo butto io sotto al treno…
Gironzolando per la rete (ma spesso anche ascoltando la TV) mi è capitato di leggere articoli in cui si usavano impropriamente questi termini, intercambiandoli come se avessero lo stesso significato. In realtà il significato di questi termini è ben diverso, quindi vediamo di fare un po’ di chiarezza:
Col nome dioutingil movimento di liberazione omosessuale statunitense ha indicato la pratica politica di rivelare pubblicamente, per ritorsione, l’omosessualità di alcune persone segretamente omosessuali. Per capirci è la pratica di “sputtanare” l’omosessualità altrui.
Nel mondo gay ilcoming outè un'espressione usata per indicare la scelta di dichiarare apertamente la propria omosessualità. Questa espressione deriva dalla frase inglese coming out of the closet (“uscire dal ripostiglio”) cioè uscire allo scoperto. L'espressione abbreviata comunemente usata, coming out, ha un contenuto ironico in quanto era (e in parte è ancora) l'espressione usata per indicare il "debutto in società" di una giovane adolescente, di solito al “ballo delle debuttanti”.
Insomma uno te lo fanno, l'altro sei tu che lo fai, quindi è evidente che fra un termine e l’altro c’è una bella differenza… chi scrive in giornali, riviste, siti internet o per la tv dovrebbe prendere un dizionario quando non conosce l’esatto significato di un vocabolo!