Gironzolando per la rete (ma spesso anche ascoltando la TV) mi è capitato di leggere articoli in cui si usavano impropriamente questi termini, intercambiandoli come se avessero lo stesso significato. In realtà il significato di questi termini è ben diverso, quindi vediamo di fare un po’ di chiarezza:
Col nome di outing il movimento di liberazione omosessuale statunitense ha indicato la pratica politica di rivelare pubblicamente, per ritorsione, l’omosessualità di alcune persone segretamente omosessuali. Per capirci è la pratica di “sputtanare” l’omosessualità altrui.
Nel mondo gay il coming out è un'espressione usata per indicare la scelta di dichiarare apertamente la propria omosessualità. Questa espressione deriva dalla frase inglese coming out of the closet (“uscire dal ripostiglio”) cioè uscire allo scoperto. L'espressione abbreviata comunemente usata, coming out, ha un contenuto ironico in quanto era (e in parte è ancora) l'espressione usata per indicare il "debutto in società" di una giovane adolescente, di solito al “ballo delle debuttanti”.
Insomma uno te lo fanno, l'altro sei tu che lo fai, quindi è evidente che fra un termine e l’altro c’è una bella differenza… chi scrive in giornali, riviste, siti internet o per la tv dovrebbe prendere un dizionario quando non conosce l’esatto significato di un vocabolo!
GUY e verissimo e sottoscrivo... poi c'è anche quel genere di persone che per sentirsi importante usa tipo litania tutta una serie di parole straniere senza delle quali ha solo una vaga idea di significato o peggio perchè le ha sentite in giro...
RispondiEliminain effetti, per molto tempo ho fatto confusione tra i due termini, li sentiivo usare in modo indifferente, e alla fine li ho sovrapposti.
RispondiEliminaa rimediare all'imprinting c'è voluto il Coming out, noto bar della Roma gaya ... davvero imperdibile se andate nella capitale.
è talmente gayo che entrare lì è davvero fare coming out :-P
io anche non conoscevo la differenza anche se tendenzialmente preferisco usare le parole italiane..proprio per non incappare in certi errori :) CIAO
RispondiEliminaCome già ribadito (commento post di ieri), credo debba finire il tempo dell'outing, del coming out e persino del pride. Fanno solo il gioco della società dominante e ci inchiodano alla nostra sessualità, quasi fosse caratterizzante la persona e non uno dei suoi molteplici aspetti. La conquista dei diritti passa invece per altre vie, della Giustizia e della Legalità, tanto per cominciare. Gli scarsi risultati, se non nulli, sono lì a dimostrare l'errore delle strategie politiche fin qui adottate.Occorre cambiare completamente: le strategie come anche il nostro modo di pensare, troppo condizionato dai riferimenti culturali della maggioranza dominante. Ciao!
RispondiEliminahahahahaha... PIER io non ci sono mai stato, ma vista la presentazione e dato che sono curioso come una scimmia non potrò esimermi la prossima volta che mi capiterà di passare per la capitale :)
RispondiEliminaAMOON anch'io sono poco sterofilo quando si tratta dell'uso delle parole, ho sempre il dubbio di usarle a sproposito e quindi come te evito... Ma in questo caso visto che sono di uso comune mi sembrava il caso di fare una piccola precisazione :P
RispondiEliminaLOS 3NOVIOS, mi piacerebbe vivere in un mondo in cui il coming out fosse inutile, ma purtroppo non credo sia il mondo attuale, tutti (gay) hanno dovuo passare questa fase e decidere se dirlo o meno...
RispondiEliminaPiù che essere daccordo sottoscrivo in toto quando dici che la sessualità è solo uno dei molteplici aspetti della vita di un individuo che non cambia solo per le preferenze sessuali, purtroppo però nella nostra socierà voler sapere chi va a letto con chi è un aspetto morboso, ma anche congenito...
No non ci posso credere. Ancora una volta ho postato un commento e non viene pubblicato! La rete inizia ad avercela con me, non ci credo!
RispondiEliminaTornando a noi, credo che ormai non ci sia più da stupirsi dell'ignoranza coi cui giornalisti e persone pubbliche si appropriano di termini che poi usano a sproposito. E ciò la dice lunga sul perchè i "nuovi giovani" non son buoni manco a legarsi le scarpe.
RANO c'è poco da stupirsi visto che ormai oggi si accede a certi incarichi non più per meritocrazia ma per altro... basta pensare al cado Daddario che ora oltre ad un libro pibblicato, un singolo e un CD di prossima uscita è anche in trattativa con Tarantino per fare del suo libro un film...
RispondiEliminaPS non temere non sai quante volte capita anche a me di lasciare commenti in giro e poi quando vado a vedere se c'è risposta mi accorgo che a mancare è proprio il mio commento...
In quel caso mi dispiace...l'importante però è rimediare!
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