In questi giorni in Italia e nel mondo stanno succedendo un sacco di cose, ma TG e giornali non hanno di meglio di cui parlare che del festival di Sanremo, è curioso vedere come tutto il resto, per quanto importante, finisca in secondo piano a confronto del vestito di lustrini della Clerici (qualcuno per piacere le spieghi che i lustrini "allargano") e della riammissione di Pupo alla gara...
Comunque con queste poche righe ritengo esaurito il "dovere di parlare di Sanremo", veniamo invece a quella che io ritengo essere la più interessante notizia della settimana, ossia l'arrivo del Dalai Lama alla Casa Bianca, ricevuto da Obama, un segnale chiaro, anzi chiarissimo, che l'America lancia alla Cina sui diritti civili...
Anche se il presidente americano non ha preso espressamente posizione sui diritti civili in Tibet, le reazioni della Cina sono state abbastanza rapide, prima con un comunicato sul sito del ministero degli esteri in cui accusa l’america di non aver mantenuto fede agli accordi presi e poi convocando immediatamente l’ambasciatore americano a Pechino.
Ecco cosa dichiara il leader spirituale tibetano dopo l’incontro con il presidente Obama:
“Le autorità cinesi dovrebbero capire che la società non è un tutto indistinto, ma è fatta di individui … Solo allora avranno una piena comprensione della realtà. Guardando le cose da un solo punto di vista non si riesce a vedere completamente la realtà”.
Visto che non tutti sono tenuti a conoscere la situazione tibetana eccovi un estratto della storia recente del Tibet tratto da Wikipedia:
La Cina nel corso della storia aveva considerato il Tibet parte del suo territorio e così nel 1951 l'esercito cinese invase il Tibet e Lhasa. Le autorità cinesi inizialmente non interferirono nella politica interna del paese, lasciando il governo tibetano ad esercitare il suo potere. Ma successivamente la situazione deteriorò. Dopo varie rivolte contro le autorità cinesi da parte del popolo tibetano per le violenze e le intolleranze dell'esercito cinese, il Dalai Lama decise di fuggire. In seguito scapparono dal paese una parte dell'elite feudale e dei monaci temendo l'aria di terrore che spirava dalla Cina. Nel 1964 la Cina dichiarò formalmente il Tibet "Provincia Autonoma del Tibet" della Cina.
In seguito un periodo molto oscuro nella storia recente della Cina si abbatté sul Tibet. La rivoluzione culturale negli anni dal 1966 al 1976 portò studenti ed estremisti, agitati dal regime, a condannare ogni forma d'opinione diversa dalla loro e monasteri, templi e ogni altra forma d'arte vennero distrutti.
Il Dalai Lama non è più ritornato in Tibet; la situazione della comunità in esilio, i vari appelli, conferenze e incontri segreti, non hanno portato a nulla. Nel gennaio del 2000 fuggì dal Tibet anche il quattordicenne Karmapa Lama, il terzo capo spirituale dei tibetani (dopo il Dalai Lama e il Panchen Lama), attraversando a piedi l'Himalaya, per incontrare il Dalai Lama a Dharamsala in India. Successivamente, nell'aprile del 2008, sono scoppiate dure proteste in alcune città del Tibet che sono state represse dal governo di Pechino con l'uso della forza. Sono stati numerosi i casi rilevati in Tibet di violazioni sulla dignità umana. Secondo il Dalai Lama in Tibet sta avvenendo un genocidio culturale non preso in considerazione dal mondo occidentale.
Obama a me piace troppo.
RispondiEliminaGUY per fortuna ieri avevo da vedere Medium su rai 3 e oggi le mie Casalinghe Disperate su rai 2... quindi io per fortuna avevo le mie alternative :)
RispondiEliminaPS Beh, per ora non c'è in proggetto nessun viaggio in Tibet, dopo l'America la prossima destinazione sarò l'Australia... però mai dire mai :P
PS2 dimmi quando mettono quest'opzione che comincio a fare la fila per l'abbonamento hahaha :P
Si PICCOLLORD, seppure non proprio come vorrei ma Obama ha fatto molte cose interessanti... e questa è sicuramente fra queste, mi auguro continui così per il resto del suo mandato :)
RispondiEliminaMeno male che se n'è infischiato della Cina!Ciao
RispondiEliminaInfatti AMOON, secondo me se il Dalai Lama veniva qui il nostro presidente si faceva trovare all'estero... mica per non irritare la Cina... solo per improrogabili impegni di stato ai Caraibi...
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