Oggi è stata una giornata un po’ così… sarà stato il cattivo tempo, ma non ero di ottimo umore, quindi sono sceso per fare una passeggiata sul lungomare di Napoli e devo dire che il tempo era perfettamente intonato con il mio umore… un vento neanche tanto gelido, ma penetrante.
Il mare mosso e le onde che si infrangevano sui frangiflutti mi hanno calmato, il mare è sempre stato capace di darmi la giusta prospettiva sulle cose, infatti difficilmente credo che potrei viverci lontano…
Proprio mentre ero seduto a fissare l’orizzonte che si perdeva nella foschia ecco dal mio mp3 partire la canzone più adatta possibile al momento: Il mare d’inverno cantata dalle Bertè…
È la storia di Samantha (Jennifer Love Hewitt) che, di origini americane, vive a Londra per terminare il conservatorio e di Ian (Paul Nicholls) il ragazzo con cui convive. I due sono una coppia davvero felice e ben assortita, ma fra i due ci sono anche molte incomprensioni finchè una sera litigano seriamente al ristorante, lei esce in lacrime e prende un taxi mentre lui la insegue, improvvisamente però ha un incidente che le sarà fatale.
Ian è distrutto, in un momento capisce cosa e quanto ha perso però, in questa favola surreale, il giorno dopo scopre che lei è ancora in vita, le lancette dell’orologio sono tornate in dietro e lui ha un ulteriore giorno per far cambiare le cose e far capire a Samantha quanto l’ama e quanto sia importante lei per lui.
Vi avviso però che non si tratta della solita e banale commedia romantica hollywoodiana dal lieto fine assicurato…
La frase simbolo del film è racchiusa in un bigliettino che lui da a lei: “Un giorno, quel giorno è qui, ed è ora”. E sottintende che bisogna realizzare quello che si desidera nel presente senza dirsi “un giorno lo farò”, ma fare in modo che quel giorno sia oggi…
Lei non ha un momento di esitazione quando le viene chiesto cosa farebbe se avesse un unico giorno da vivere… io non saprei nemmeno dove cominciare… e voi invece cosa fareste?
E no, quando è troppo è troppo, passi per la pubblicità del rosario elettronico che sta circolando in tv (noterete che ho fatto finta di niente e non c’ho fatto nemmeno un commento piccolo piccoplo), ma questa di “Noi amiamo Silvio” proprio no, non riesco a far finta di niente!
Ebbene, probabilmente sarà capitato anche a voi di vederne la pubblicità: al modico prezzo di 9.90 € è disponibile presso tutte le edicola, in versione ultrapatinata edita da Peruzzo Editore, la raccolta fotografica “Noi amiamo Silvio”!
È una raccolta in un’unica opera dell’epopea del nostro mitico presidente del consiglio, un (come cita la copertina) “esclusivo libro fotografico, realizzato con le più belle immagini a colori degli eventi storici che hanno visto protagonista il nostro presidente del Consiglio Silvio Berlusconi”.
Ora, dopo aver rischiato di soffocare con la galletta di riso che stavo mangiando, ripresomi dallo shock mi accorgo di una cosa… io non lo amo! Chiariamo che non lo odio nemmeno e che ho condannato con fermezza il “lancio del souvenir”, ma sicuramente non lo amo!
Insomma “Noi amiamo Silvio”… ma noi chi? Possibilmente chiunque abbia pensato a questa idea editoriale potrebbe cortesemente aggiungere al titolo "meno 1" (cioè il sottoscritto)…
PS Comunque sia una cosa è certa questo albo diventerà presto un oggetto di culto da colezione… ma non posso non chiedermi cosa sia passato per la testa di chi lo ha realizzato...
Da qualche settimana ho aggiunto un profilo Facebook per questo blog (quindi se non mi avete ancora aggiunto ai vostri contatti aggiungetemi), ma io su Facebook ci sono ormai da quasi un anno, inizialmente non sapevo nemmeno cosa fosse, ma poi una mia amica si è iscritta, mi ha fatto vedere il suo profilo, la cosa mi ha incuriosito non poco, quindi qualche clic, qualche dato inserito ed in pochi minuti ecco arrivare anche me su questo enorme marasma virtuale in cui si trovano veramente tante persone, dagli amici di scuola che non vedevi da secoli, a parenti, a colleghi di lavoro, ecc… insomma un buon modo per ritrovare persone “perse”, ma anche per conoscere nuova gente, magari grazie ad interessi comuni o ad amici comuni.
Comunque l’altro giorno stavo gironzolando un po’ per il web e in un vecchio articolo ho trovato “25 cose da sapere per chi è gay e naviga su Facebook”, che poi ho scoperto essere la traduzione di un articolo apparso su queery.com.
1 - Ci sono due scuole di pensiero su Facebook. La prima è che venga usato solo per gli amici e i conoscenti più stretti. L’altra è che sia (l’ennesima) community gay on line, che come nel celebre cartone dei Pokemon, si traduce nella raccolta di più ragazzi possibili. Entrambe sono valide, ma solo una ti aiuta a portarti in posizione orizzontale.
2 - Le foto in bianco e nero sui profili sono un trucchetto per mascherare i tuoi difetti più evidenti. Così sarai bersagliato da richieste di amicizia.
3 - Se non dici il tuo status affettivo sul profilo di Facebook vuol dire che sei libero. Dire di essere single equivale a dire che sei disperato.
4 - Ad ogni modo, pensaci due volte prima di annunciare il tuo status sentimentale su Facebook. Quando lo cambi o lo rompi, tutti i tuoi amici vedranno un triste cuore rotto che annuncia la fine della tua relazione e riceverai un sacco di commenti con scritto “Cosa è successo?” o “Mi dispiace”. Nonostate questo, penso che sia un buon modo per cercare sesso di rimbalzo.
5 - Se hai più di mille amici su Facebook, sei fottuto.
6 - L’altro lato della medaglia è che se lavori nei nuovi media, ha molto senso accettare qualsiasi invito di amicizia ti arrivi. Puoi usare i tuoi amici per fare rete, vedere cosa dicono i lettori e stanare i vip.
7 - Pensaci due volte prima di annunciare quanto brutta sia stata la tua giornata usando lo stato aggiornato di Facebook. Ci sono amici che menzionano costantemente tutte quelle cose belle che fanno nella loro vita e all’inizio ci piaceva molto, ma oggi fa tristezza. Vedere tutti i suoi amici che gli stanno alle costole con i commenti rende tristi.
8 - Parliamo delle liste di attesa di Facebook attraverso l’invito agli eventi. E’ così facile cliccare “Forse” senza mai dare una risposta certa che è equivalente a dire “Se non ci sarà nient’altro di meglio da fare, verrò”.
9 - Se una persona non risponde alle tua “Cause”, cerca di non accusarla di non avere nessuna sensibilità sulle guerre e sulla fame nel mondo e per giunta nessun amore per i gatti abbandonati.
10 - Su internet tutto è pubblico. C’è chi usa facebook per divertirsi e trovare spunti di scherno. Se non vuoi che tua madre veda gli scatti di te che ti fai fotografare mentre stai con cinque ragazzoni mezzi nudi, evita di mettere quelle foto on line.
11 - I membri della famiglia su Facebook sono una faccenda piuttosto delicata, specie per i gay non dichiarati. Uno dei miei zii preferiti (non mio zio, ma di quello che ha stilato le regole) si è iscritto a Facebook ed ero nervoso all’idea di aggiungerlo perché non sa che sono omosessuale. Dopo aver visto alcune foto durante le proteste per la Proposition 8, mi ha scritto una nota dicendosi orgoglioso di me e dopo le vacanze abbiamo chiacchierato molto e siamo diventati ancora più amici. Sii consapevole che oggi chiunque si iscrive su Facebook.
12. Se hai problemi con qualcuno, esiste un modo migliore per insultarlo che scriverlo nella Bacheca pubblica.
13. Se pensi che un ragazzo sia un bel ragazzo, non fare una richiesta di amicizia vedendo se la accetta, ma cerca di comunicare con lui. Va bene che Facebook è utile per trovare i compagni delle medie, ma non per questo ti devi comportare come un bambino di 13 anni.
14. Annunciare il tuo legame sentimentale su Facebook è una cosa carina. Seriamente. Ogni volta che accade, dev’essere motivo per grandi celebrazioni.
15. Ecco come presentarsi ad un bel ragazzo di Facebook: “Caro (nome), guarda che tu (scrivi una passione che vi accomuna che puoi comodamente trovare sul suo profilo). Anche io! Ps: Sei carino!
Ora non so se queste regole potranno o meno esservi utili, fatto sta che le ho trovate divertenti da leggere e volevo proporvele…
Il reality è un genere televisivo che a partire dal Grande Fratello ha preso sempre più piede nelle nostre tv, divenendo un genere a se stante che ormai non può non essere presente nel palinsesto di qualsiasi televisione.
Oggi vorrei parlarvi di un reality-talent della tv spagnola chiamato “Fama a bailar”, in pratica si tratta di un programma sul genere Amici di Maria, ma incentrato esclusivamente sul ballo.
Perché ve ne parlo? Semplice, al programma (che si è concluso da poco) hanno partecipato anche due ragazzi dichiaratamente omosessuali (Javier e Victor) che proprio grazie al programma si sono conosciuti ed innamorati…
Qui sotto vi propongo il video di un passo a due dei ragazzi nel quale hanno messo in scena proprio il loro sentimento sulle note di Kissing you:
È da quando ho questo blog che pubblico sempre un post nella giornata della memoria delle vittime dell'Olocausto ed anche quest’anno non voglio fare eccezione.
A partire dal 2000, per decreto parlamentare il 27 gennaio si celebra la giornata della memoria in ricordo delle vittime dell’Olocausto, una tragedia indelebile della storia umana.
Molti credono però erroneamente che questo evento coinvolse esclusivamente gli ebrei, questo però non è vero.
Gli ebrei furono il gruppo etnico più gravemente devastato da questo evento (si ricorda la morte di milioni di ebrei), ma non l’unico in quanto questo dramma coinvolse anche Zingari, credenti di varie religioni, atei, oppositori politici, portatori di handicap fisici e mentali, prostitute ed omosessuali ognuno dei quali era identificato con un simbolo da portare sugli abiti, che per gli omosessuali era rappresentato da un triangolo rosa.
Gli omosessuali erano considerati soggetti pericolosi per il fatto che uscivano da questo schema: erano giudicati degli irriducibili individualisti, che rifiutavano di sottomettere il proprio io alle superiori esigenze della comunità popolare. L’omosessualità era considerata un reato da una legge prussiana del 1871, che i nazisti si limitarono a interpretare in senso restrittivo e ad appesantire. Negli anni 1936 e 1937, furono internati, rispettivamente, 4000 e 8000 soggetti. Tra il 1937 e il 1939, vennero comminate circa 50.000 condanne (dati tratti dal sito della Regione EmiliaRomagna).
Non dimentichiamo nessuno. Tutti hanno sofferto allo stesso modo, non priviamo nessuno del diritto ad essere ricordato.
Un ulteriore capitolo dei miei racconti sulle mie vacanze estive passate in Gaiappone.
Questa volta vi parlo della terza città per estensione e numero di abitanti del Giappone, cioè Osaka; qui abbiamo trascorso molto tempo anche perché è stata la base di partenza per una serie di escursioni fra cui Kyoto (la città delle geisha), Nara (di cui vi ho parlato l’altra volta) e Kobe.
La città a me è piaciuta molto e, pure se non offre molte attrazioni turistiche, ha una vita notturna molto attiva ed a qualsiasi ora del giorno e della notte si vedono persone in giro e negozi aperti.
Fra le attrazioni principali quella che colpisce di più il turista è sicuramente il Castello di Osaka (in realtà un rifacimento in quanto distrutto già prima della II guerra mondiale) che, stupendo, immerso nel verde e circondato da enormi fossati, è oggi, oltre che un simbolo del paese, anche un museo d’importanza nazionale.
Un’altra zona caratteristica è Umeda, un quartiere d’affari contraddistinto da un labirinto di centri commerciali ampio quasi quanto un intero quartiere; qui ho fatto sinceramente fatica a non perdermi con i miei amici (anzi a dire il vero ci siam persi, ma ci siamo subito ritrovati). Proprio ad Umeda c’è anche l’Umeda Sky Building: due torri gemelle di 40 piani da dove si gode un panorama mozzafiato della città.
Per i più dediti ai divertimenti c’è Dotosmburi che, oltre ad essere un arcobaleno di luci ed insegne difficili da vedere in altri posti al mondo, è molto rinomato per i locali ed i ristoranti adatti (+ o -) ad ogni portafogli.
Un’altra cosa, che non è nominata nelle guide, ma che io consiglio a chi si trova in città di vedere, è la torre di Osaka, molto caratteristica in quanto rivestita di neon colorati che le fanno cambiare colore ad ogni ora del giorno ed è situata nel centro di un groviglio di negozi e negozietti nei quali si poteva trovare ogni genere di prodotto possibile ed immaginabile.
Noticina per i più maliziosi… in Giappone esiste una vera e propria cultura del bagno comune, in pratica è usanza fare il bagno tutti insieme chiacchierando e rilassandosi nell’acqua calda, sparlando e pettegolando (per le donne), oppure parlando di lavo e di sport (per gli uomini). Ovviamente non potevo non provare anch’io le usanze locali e quindi, proprio ad Osaka, ne ho approfittato: allora piacevole è senza dubbio, ma rilassante non molto, sfido chiunque a rilassarsi in una stanza piena di ragazzoni nudi che si strofinano ogni parte del corpo e che poi vengono a sdraiarsi in vasca comune con te dove si entra solo rigorosamente nudi :P
Un piccolo documentarietto amatoriale trovato per caso girando su Youtube…
Giusto per completezza e tanto per dimostrare che non son tutte fregnacce eccovi un piccolo estratto da Wikipedia:
Per omosessualità negli animali si intende la presenza, nel mondo animale, di comportamenti e pratiche omosessuali.
Negli ultimi quindici anni sono stati documentati comportamenti omosessuali che vanno dai giochi sessuali al crescere la prole "adottiva" in coppie omosessuali in circa 1.500 specie, sia in cattività che in ambiente. Questi comportamenti sembrano diffusi tra insetti, uccelli e mammiferi (in particolare delfini e pecore), e soprattutto tra le scimmie antropomorfe.
L’esistenza di comportamenti omosessuali non fu mai ufficialmente osservata su larga scala fino a tempi recenti. Questo fenomeno sembra essere largamente diffuso tra gli uccelli e i mammiferi, in particolare tra i primati e i mammiferi marini. La vera incidenza dell’omosessualità negli animali è sconosciuta: benché degli studi hanno dimostrato che questo comportamento è presente in numerose specie, Petter Bøckman, il consulente scientifico della mostra Against Nature specula che la reale portata del fenomeno possa essere molto più ampia di quanto riconosciuto correntemente.
“È provato che il comportamento omosessuale esiste in tutte le specie, eccetto in quelle che non hanno rapporti sessuali come l'echinoidea (riccio di mare) e gli afidi. Inoltre, parte del mondo animale è ermafrodita, letteralmente bisessuale. Per loro l’omosessualità non è un problema.”
Un numero sempre crescente di scienziati confermano l’esistenza dell’omosessualità permanente in specie che formano coppie permanenti come i pinguini o i piccioni, ma anche in specie non monogame come le pecore.
Una ricerca effettuata sulle pecore afferma che “approssimativamente l’8% degli arieti mostra (anche se viene data una scelta) preferenze sessuali per membri dello stesso sesso, in contrasto con la maggior parte degli arieti che preferisce partner di sesso opposto”.
Il povero Massimo Schiattarella (detto il pitbull) è caduto sulla bestemmia, parlando con Veronica della sorella gli è scappata una bestemmia, si è subito portato la mani alla bocca, come si suol dire ciò che è detto è detto ed ora rischia l’espulsione come già capitato ad altri concorrenti in altre edizioni del GF…
Non voglio entrare nel merito della cosa, personalmente non bestemmio (al limite mi può uscire qualche imprecazione), ma non mi scandalizzo più di tanto se qualcuno lo fa.
Mi chiedo però se si parla di reality e nella vita reale può capitare di bestemmiare, allora perché se ne fa una tragedia? Capisco che non sia carino da vedersi in tv, ma chi guarda quel programma lo fa sapendo che certe cose possono capitare, allora perché usare tutto questo falso moralismo e fingere che sia successo chi sa cosa, quando invece è stata solo una banale frase fuori luogo?
Il Codacons, come anche il Moige (che secondo me avrebbero ben altro a cui pensare) si sono già mobilitato per chiedere pesanti provvedimenti a Canale 5…
Un piccolo consiglio personale per il Codacons, se proprio non avete niente di meglio da fare che ne dite di occuparvi del costo dei libri universitari che comincia a diventare quasi insostenibile? Una media di 200/300 € a semestre non è una spesa sostenibile per ogni famiglia…
AGGIOTNAMENTO 26/01/2010
E ALLA FINE IL POVERO MASSIMO HA DOVUTO LASCIARE LA CASA... SARA' ANCHE VERO CHE I REGOLAMENTI SONO REGOLAMENTI E VANNO RISPETTATI, MA OBBIETTIVAMENTE IN QUESTO CASO MI SEMBRA ESAGERATO...
Mi sono ritrovato per le mani un libro che non ricordavo più di avere. Si intitola “Mi ricordo” ed è di Matteo B. Bianchi lo stesso autore di “Generation of love” (probabilmente il mio libro preferito in assoluto).
Mi ricordo non è un libro “tradizionale”, ma un insieme di ricordi dell’infanzia dell’autore che però non abbracciano solo i suoi ricordi personali, ma più in vasta scala una memoria collettiva propria di chi ha vissuto l’infanzia in quel periodo (e non solo)…
Io l’ho trovato un poetico e nostalgico ricordo e m’è piaciuto da subito; è un libricino di meno di 100 pagine che si fa leggere tutto in un fiato e che è capace di riportare alla mente un turbine di ricordi… personalmente lo consiglio a tutti (anche se lo consiglio soprattutto a chi è nato fra gli anni 60 e 70).
Mi ricordo che quando andai ad acquistare il libro trovai propri Matteo B.Bianchi in libreria (la Libreria Mercurio, all’epoca l’unica libreria gay di Napoli, o perlomeno l’unica che conoscessi) e passammo un’oretta o poco più chiacchierando di libri, anche se a dire il vero io chiacchieravo poco (cosa abbastanza strana per chi mi conosce), più che altro ascoltavo…
La sera poi andai alla presentazione del libro, con annessa lettura da parte dell’autore che si tenne in un piccolo localino dalle parti della zona universitaria…
PS sempre di Matteo B. Bianchi è ormai da una vita che mi riprometto di leggere “Esperimenti di felicità provvisoria”, devo rimediare a questa mia mancanza…
Il 19 gennaio 2010 ha battuto la sfidante democratica Martha Coakley alle elezioni per riempire il seggio del Senato lasciato vacante da Ted Kennedy. Brown, inizialmente dato pesantemente sfavorito dai sondaggi, ha ottenuto il 52% delle preferenze, diventando in questo modo il primo repubblicano a conquistare uno dei due seggi del Massachusetts dal 1972.
Ora vi chiederete perché vi parlo di lui? Beh il fatto che a 50 anni suonati faccia ancora la sua porca figura potrebbe essere un indizio, ma non è questo il motivo. Il vero morivo sta nel fatto che la sua carriera ricorda un po’ quella della Carfagna e che lui all’età di 22 anni ha posato senza troppi veli per il magazine Cosmopolitan:
A questo punto la domanda nasce spontanea, ma perché da noi i politici sembrano già vecchi a 30 ed in media sono tutti più vicini all’età della pensione che a quella della laurea?
Sarà forse pure che l’Italia è statisticamente un paese di vecchi, ma con tutto il rispetto il più giovane dei nostri politici è andato a scuola con Vittorio Emanuele…
Due notizie sul web hanno attirato la mia attenzione ed entrambe riguardano il sesso orale…
La prima riguarda un caso di sesso orale tra avvocato ed imputato avvenuto nel carcere milanese di Opera (di cui ne dava notizia qualche tempo fa il sito milanese di Repubblica): affacciatosi per controllare la situazione, durante un colloquio avvocato-cliente per stabilire la strategia da usare in tribunale, una guardia carceraria non ha creduto ai suoi occhi vedendo l’avvocato sotto al tavolo in atteggiamenti diciamo così equivoci… "Non è come pensa, posso spiegare tutto", è stata la difesa di rito dell’avvocato "Mi era caduta la penna sotto al tavolo della sala colloqui". Quanta fantasia per trovare questa scusa che comunque non è servita ad evitarle una sospensione dall'Ordine degli avvocati di sei mesi, che poi è pena minima prevista per aver “disonorato la professione”.
La seconda, invece, che è sempre avvenuta a Milano, l’ho letta su queerblog e riguarda due ragazzi di un liceo beccati a far sesso orale nei bagni della scuola (queste cose non accadevano ai miei tempi purtroppo): pare che un professore insospettito dal fatto che un suo allievo, preciso come un orologio svizzero, chiedesse di andare al bagno sempre alla stessa ora abbia deciso di seguirlo e, non credendo ai suoi occhi, lo ha trovato in bagno chinato su un altro studente del liceo a fargli una pompa... Il risultato è stata ovviamente l'immediata sospensione dei due.
Leggevo questa notizia: Circa l’80 per cento di tutti i cinesi gay e lesbiche vivono in una relazione eterosessuale e si sposano, al fine di soddisfare i propri genitori.
Questo mi ha portato a chiedermi quale fosse invece la reale situazione dalle nostre parti, quanti anche da noi si impegnano in relazioni eterosessuali pur essendo omosessuali, solo per paura di deludere i propri genitori o semplicemente per non ritrovarsi al di fuori di una condizione di “normalità” imposta dalla società? Società per la quale se ad una cera età non si è sposati o non ci si fa vedere in giro con più donne vuol dire che c’è qualcosa che non va.
Personalmente ho avuto occasione di conoscere qualcuno che si trova in queste condizioni ed ho avuto modo di capire che si tratta comunque di una condizione vissuta in grande sofferenza e con la paura di essere scoperti da un momento all’altro e che la propria vita vada in frantumi sotto i propri occhi…
Spesso, quasi sempre, famiglia e amici stretti ignorano questa doppia vita e quindi chi si trova a vivere questa condizione non ha nemmeno nessun modo per sfogarsi e semplicemente parlarne con qualcuno.
La cosa che mi intristisce è che sono davvero in tanti, più di quanti ci si possa immaginare…